Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha effettuato nel primo pomeriggio di oggi un sopralluogo a Colle Verde Timmari, dove ignoti hanno distrutto la statua del Cristo Salvatore, collocata davanti alla suggestiva chiesetta di San Salvatore.
Un episodio gravissimo, probabilmente non riconducibile ad atto vandalico ma piuttosto alla manovra maldestra di un mezzo pesante, poi allontanatosi senza segnalare il danno prodotto.
Con il sindaco c’erano anche gli agenti della Polizia locale ed i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, che hanno effettuato i primi rilievi avviando le indagini.
Sulla facciata della chiesetta sono installate e funzionanti due telecamere, le cui immagini vengono registrate su di un server collocato a borgo La Martella. I carabinieri hanno già contattato il parroco di San Salvatore, don Giampaolo, che nelle prossime ore consentirà loro di visionare i filmati.
Tra gli elementi delle indagini ci sono anche due testimonianze-chiave, che collocano il fatto in un arco temporale di circa tre ore, ovvero tra le 9.30 e le 12.30 di stamane.
Infatti, un residente della zona ha testimoniato di aver visto la statua in piedi stamattina alle ore 9.30, mentre un altro testimone sostiene di averla vista distrutta tre ore dopo.
Con questi e altri indizi importanti raccolti sul campo, i carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto, considerando che il posto è molto frequentato anche da turisti, escursionisti, studiosi e tecnici per la sua suggestione paesaggistica, spirituale e storica (a due passi si trovano gli scavi archeologici).
È quasi certo l’impatto violento di un mezzo pesante, forse un grosso camion da lavoro probabilmente sormontato da una piccola gru. Le tracce lasciate dagli pneumatici sono abbastanza eloquenti, come pure il punto dell’impatto con la statua in tufo, la cui altezza è di circa 267 centimetri, che diventano 417 con il basamento sempre tufaceo.
È stato un urto molto violento, considerando il peso del manufatto precipitato al suolo sgretolandosi.
La statua era stata installata e benedetta nel 2009, dal vescovo di Acerenza monsignor Michele Scandiffio. Il tufo fu fornito delle cave di Montescaglioso all’artista che l’ha realizzata, il professor Pietro Marchetti docente dell’accademia di Belle Arti di Carrara. Raffigura il Santissimo Salvatore e il volto del Cristo presenta i caratteri della Passione, con lo sguardo rivolto verso chi arriva. In basso è posta la scritta “Ego sum via” (Gv 14,6).
“Un episodio molto brutto -ha commentato il sindaco Bennardi- che arriva a dieci giorni dalla tradizionale festa di San Salvatore, che questa piccola comunità materana ama e celebra ogni anno il 10 settembre, grazie all’impegno dell’associazione di volontari devoti.
Un danno per tutta la comunità di Matera, considerando il pregio storico della chiesetta, che si riconduce ai cavalieri Templari. Sono fiducioso nelle indagini dei carabinieri, affinché il responsabile venga rapidamente identificato e paghi per il danno prodotto, anche se in maniera colposa”.
Il sindaco ha subito avviato interlocuzioni per capire di chi sia la competenza e proprietà dell’area, al fine di tentare di ripristinare o rimpiazzare la statua già prima della festa del 10 settembre. Un intento nobile ma molto complicato, per la ristrettezza dei tempi.