Venerdì 19 e sabato 20 aprile al Teatro Mercadante è andato in scena “𝐈𝐥 𝐌𝐚𝐥𝐥𝐨𝐩𝐩𝐨” di Joe Orton, qui con Francesco Saponaro alla regia e sul palco Gianfelice Imparato, Marina Massironi, Valerio Santoro.
La storia è quella di due maldestri ladri che riescono a portare a termine un furto piuttosto clamoroso, nascondendo il malloppo nella bara che avrebbe dovuto contenere il feretro della madre di uno dei due. Due ladri inesperti decidono di svaligiare la banca accanto all’impresa di pompe funebri in cui lavorano, ma sono costretti a nascondere la refurtiva nella bara della madre appena deceduta di uno di loro. Così tra furti, omicidi, intrighi amorosi e indagini, inizia una rocambolesca sequela di situazioni spassose e assurde, tipiche dell’umorismo nero britannico.
Una sagace e grottesca piece, raramente rappresentata fuori dai confini inglesi, si compone di tutta una serie di ingredienti utili allo svolgimento narrativo: amori non corrisposti, gag, finzioni, tradimenti, bugie. Un attacco a idee e istituzioni come la morte, la religione e la giustizia.
La regia di Saponaro è misurata e dotata di un’estrema agilità nella messinscena, grazie anche a una scenografia essenziale ma in grado di restituire la dinamicità degli eventi.
Non solo risate ma anche riflessioni sulla società: scritto e ambientato negli anni Sessanta, è decisamente attuale anche negli scontri generazionali. Questa commedia riesce ancora a sorprendere per la modernità dei suoi personaggi, sessualmente disinibiti, e i dialoghi espliciti e anticonvenzionali, senza mai dimenticare di farci ridere.