venerdì, 3 Ottobre 2025
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Gravina in Puglia presenta la candidatura a Capitale italiana della cultura 2028: un progetto “generativo” e collettivo

Giovedì 25 settembre Gravina in Puglia ha presentato ufficialmente il dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura per il 2028. Un ambizioso percorso che vede la città confrontarsi con altri ventiquattro comuni e celebrare identità, inclusione e innovazione dentro un grande mosaico nazionale.

Perché Gravina dovrebbe competere?
Gravina si propone come “città generativa”, ispirata dalle sue gravine che, come metafore naturali, hanno insegnato ad accogliere e trasformare il territorio in paesaggio di ricchezza, cultura, produzione e resilienza. Non marginalità, ma ecosistema vitale: qui la cultura è “stella polare” per avviare processi di cambiamento, superare fratture e valorizzare la capacità di inclusione. Raffaello De Ruggeri, fondatore del circolo La Scaletta e promotore della Murgia Materana, sottolinea: “Gravina può essere Capitale della cultura italiana perché ha una ricchezza enorme da offrire e può rappresentare quel sentimento urgente e condiviso di inclusione che oggi l’Italia desidera esprimere: l’arte e la conoscenza come chiavi per la convivenza e la valorizzazione delle differenze”.

Cosa può rappresentare questo titolo per Gravina?
Essere Capitale italiana della cultura significa inaugurare un progetto di rigenerazione e protagonismo territoriale, attivando reti tra comuni del Parco Alta Murgia, enti, associazioni, fondazioni, imprese e cittadini: una proposta che mira a riscoprire teatri e musei, rinaturalizzare cave, recuperare monumenti e valorizzare gli ipogei. Il programma prende le distanze da codici elitari e abbraccia un umanesimo condiviso, capace di mettere in equilibrio eventi di prestigio e processi di partecipazione attiva.

Il valore della candidatura
Il dossier esprime una visione lungimirante: la cultura di Gravina diventa una “soluzione” – non solo un tema – per affrontare un tempo di transizione tecnologica, ecologica e geopolitica. Il Comitato scientifico riflette questa visione: esperti di musica, ambiente, rigenerazione urbana, tecnologie immersive, progettazione e geologia animano la proposta, suggerendo che l’identità murgiana può essere motore di alleanze e creatività per tutta la nazione. “Sono state riaperte tutte le carte e tutte le mappe come viscere,” afferma il consigliere Ignazio Lovero, delegato dal Sindaco, “il percorso è stato occasione di ripensamento profondo della comunità, chiamata a investire energie, risorse e idee per il futuro culturale della città”.

Sintesi e prospettive
Guidata da Mariarita Costanza e sostenuta dalla Città Metropolitana di Bari con altri 14 comuni dell’Alta Murgia, la candidatura di Gravina punta a una cultura inclusiva, produttiva, proiettata verso il Mediterraneo. Una metafora potente riassunta da De Ruggeri: “La cultura è la nostra stella polare e noi, a nome dell’Italia tutta, andiamo verso un Mediterraneo che non è tema, ma soluzione”.

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