È Mirko Raguso il nuovo presidente di Coldiretti Bari, eletto dall’assemblea elettiva dei presidenti del territorio che gli hanno conferito il mandato di guidare l’organizzazione di Bari e BAT nel prossimo quinquennio 2023 – 2028, affiancato dai vicepresidenti Francesca De Martino di Trani e Mauro De Ruvo di Molfetta.
Classe 1986 di Gravina, Raguso ha preso le redini dell’azienda agricola inizialmente dedicata esclusivamente alla produzione di cereali, traghettandola in un polo di trasformazione operante tra la Puglia e la Basilicata che ha portato alla nascita del primo pastificio agricolo che dal campo alla tavola porta pasta 100% made in Italy, fatta solo con grano pugliese e lucano, con due linee di produzione, una dedicata alla pasta trafilata in bronzo e una alle specialità regionali pugliesi.
Impegnato da sempre nello sviluppo dell’economia circolare, il neo eletto presidente Raguso è stato premiato dall’allora Ministro Profumo per la mattonella ‘P@glia efficiente per natura’, approvata tra i Progetti di Social Innovation e nelle azioni integrate per lo sviluppo sostenibile, nell’ambito della energy efficiency e low carbon tecnologies.
“Il nostro impegno continuerà lungo la strategia competitiva che si poggia su un “portafoglio di valori”, materiali e immateriali, attraverso cui imprimere una posizione forte e innovativa dell’agricoltura e dell’agroalimentare sul mercato, con una connotazione sociale”, ha dichiarato il neoeletto presidente Raguso, ringraziando l’assemblea dei presidenti per la fiducia accordatagli, nel sottolineare che “rappresenteremo sempre più il sindacato imprenditoriale di filiera che Coldiretti è diventata, realizzando accordi economici, finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola anche attraverso la stipula di contratti di filiera, utili ad assicurare un giusto reddito all’impresa e prodotti di qualità a prezzi equi ai consumatori”, ha concluso Raguso.
In cima alle battaglie di Coldiretti Bari e Bat la lotta alla criminalità nelle campagne, l’alleggerimento della macchina burocratica, oltre alle battaglie contro l’etichettatura a semaforo che penalizza un prodotto di eccellenza come l’olio extravergine d’oliva ed avvantaggia incomprensibilmente prodotti come l’olio di colza, ma sarà soprattutto alta la guardia per fare in modo che si metta un freno fermo e definitivo all’avanzata della Xylella in provincia di Bari.