giovedì, 25 Aprile 2024
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Contro il caro energia basterebbe mantenere l’ora legale tutto l’anno

Previsti 2,7 mld di risparmio nel 2023 e benefici per l'ambiente

Tra qualche settimana, ovvero nella notte fra sabato 29 e domenica 30 Ottobre 2022, tornerà in vigore l’ora solare con le lancette che dovranno essere spostate un’ora indietro, dalle 3 alle 2 di notte.

E mentre il caro energia sta piegando l’economia italiana e togliendo serenità alla famiglie, in tanti si chiedono quali sarebbero i vantaggi economici se si mantenesse per tutto l’anno l’ora legale?  Un’ora in più di luce solare al giorno ci porterebbe a risparmiare fino a 2,7 miliardi di euro nel 2023 sulle bollette della luce, secondo le stime del Centro Studi di Conflavoro PMI (Confederazione Nazionale Piccole e Medie Imprese).

Un esempio pratico: a Roma, quando l’ora solare è in vigore, il 21 dicembre (il giorno più corto dell’anno) il sole tramonta alle 16.42. “Con quella legale – specifica Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi – diventerebbero le 17.42. È vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento”.

Eseguendo un calcolo spannometrico, ipotizzando che nel periodo in cui vige l’ora solare si applicasse l’ora legale (30 ottobre – 26 marzo, per un totale 147 giorni), sostiene Conflavoro Pmi, “si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore. Considerati gli attuali prezzi, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia ipotizzabili in 2,7 miliardi di euro per il 2023. Si tratta di una stima basata sull’ultimo fabbisogno energetico certo (dati del gestore al 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh rinnovabili comprese (i primi 8 mesi del 2022 hanno già registrato una media di fabbisogno mensile di 25,9 miliardi di KWh) calcolati sul prezzo oggi nel mercato tutelato da Arera, ossia 0,51 euro/KWh calcolato al momento per il mese di ottobre 2022″.

Guardando alle ultime previsioni diffuse da Terna, rileva, “lo scorso marzo, nel periodo di ora legale tra marzo e ottobre 2021 quindi prima del caro energia – è stato stimato un risparmio di oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, con un ulteriore beneficio ambientale di riduzione di circa 200 mila tonnellate di CO2″.

“Mantenere l’ora legale potrebbe quindi certamente contribuire a scongiurare tutte quelle misure pratiche di emergenza – conclude Capobianco – come la riduzione degli orari di lavoro, lo spegnimento anticipato e l’accensione posticipata dell’illuminazione e, nei casi peggiori, gli eventuali distacchi che le imprese potrebbero trovarsi costrette ad attuare per tamponare le criticità della situazione. Per questo facciamo appello al governo perché valuti con molta rapidità i benefici di questa proposta”.

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Tutelare l’ambiente

La svolta avrebbe effetti benefici anche sulle questioni climatiche. Sempre secondo i calcoli Sima, il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirebbe di tagliare le emissioni per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento – calcola Sima.

La Proposta di Sima

Ora legale almeno fino al 30 novembre. È stato appena pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe l’appello al Governo lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, corredato da 58.000 sottoscrizioni di cittadini raccolte in una sola settimana grazie ad una petizione sul sito change.org, finalizzato a prorogare l’ora legale in Italia. Nell’appello Sima, Consumerismo, esperti, rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile chiedono al Governo una temporanea sospensione del passaggio all’ora solare almeno fino al 30 novembre.

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