Sono 69 le realtà culturali e sociali che hanno sottoscritto l’appello promosso da Amabili Confini, L’Albero, Matera Letteratura, Casa Netural e Risvolta, in vista di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026.
Il documento, già inviato a Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Fondazione Matera-Basilicata 2019 e alle organizzazioni internazionali Union for the Mediterranean e Anna Lindh Foundation, chiede un atto ufficiale a favore della pace e contro ogni complicità con le politiche di occupazione e genocidio portate avanti dal governo israeliano.
L’appello sollecita le istituzioni a:
- aprire spazi di riconoscimento e visibilità ad artisti, attivisti e intellettuali israeliani e palestinesi impegnati per la pace e la giustizia;
- escludere dal programma di Matera 2026 istituzioni governative israeliane o soggetti che sostengono attivamente politiche di occupazione e violenza.
Le promotrici chiedono una deliberazione urgente affinché Matera 2026 si configuri come «uno spazio autentico di pace, dialogo e verità», ribadendo che Matera, città della Resistenza al nazifascismo, «non può permettere che la cultura diventi strumento di legittimazione dell’ingiustizia».
«Un ringraziamento speciale – dichiarano le promotrici – va alle 69 realtà culturali che hanno aderito rafforzando questo percorso di impegno civile e culturale. Auspichiamo che la progettazione di Matera 2026 sia condivisa in un’ottica di co-creazione con la scena creativa locale e internazionale».