Firmata una convenzione tra il Tribunale ordinario di Matera e il Comune di Matera, per permettere a dieci persone ogni anno di svolgere presso il Palazzo Municipale lavori di pubblica utilità per poter scontare pene del lavoro di pubblica utilità. Come previsto dalla norma art.54 del D.lgs n.274/2000, il giudice può applicare infatti, su richiesta dell’imputato, la “pena del lavoro di pubblica utilità”, consistente in attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, o appunto anche i Comuni.
Come previsto dalla convenzione, l’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta ai sensi di quanto disposto dal D.lgs. n.274/2000. Il giudice dispone la durata del lavoro di pubblica utilità con sentenza di condanna o con ordinanza di ammissibilità alla messa alla prova approvando il programma di trattamento predisposto dall’Uepe, nel caso di messa alla prova, che conterrà le mansioni e l’impegno orario. La prestazione è svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute dell’imputato/condannato e la sua durata giornaliera non può superare le otto ore. La prestazione di lavoro deve tener conto delle esigenze di vita delle persone, delle competenze e abilità personali e professionali, dei diritti fondamentali e della dignità della persona.
Hanno firmato la convenzione il Presidente del Tribunale di Matera, Gaetano Catalani, il sindaco del Comune di Matera, Domenico Bennardi alla presenza degli assessori Michelangelo Ferrara (sicurezza) e Valeria Piscopiello (politiche sociali).