venerdì, 19 Aprile 2024
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Altamura, la rabbia dei genitori della IV Novembre

Le famiglie: "Rivedere l'organizzazione dei turni pomeridiani"

“Agli inizi di marzo i ragazzi della IV Novembre potranno ritornare a scuola, senza fare più turni e pian piano ritornare alla normalità”. Queste le rassicuranti affermazioni della commissaria prefettizia di Altamura, Maria Rita Iaculli, al termine del sopralluogo nella struttura del Simone Viti Maino dove sono in corso i lavori di ristrutturazione delle aule per consentire il trasferimento di tutte le classi della IV Novembre, la cui struttura è stata dichiarata inagibile lo scorso dicembre. Il “Gruppo Aziende Altamurane -insieme per i bambini”, ovvero i dieci imprenditori che hanno offerto di ristrutturare il Viti Maino a proprie cure e spese assicurano che tra qualche giorno si potrà procedere all’allestimento delle aule.  “Abbiamo cominciato 15 giorni fa e massimo entro venerdì completeremo la nostra parte” assicura Giacinto Patella che aggiunge “In quindici giorni sono state pitturate 14 aule, lunghi corridoi e realizzati tramezzi per un importo che si aggira attorno agli 80.000 euro, investiti  direttamente dagli imprenditori altamurani senza oneri per le casse pubbliche”.

Un impegno, quello degli imprenditori, che ha favorevolmente colpito la commissaria Iaculi che ha ringraziato gli imprenditori altamurani insieme al consigliere regionale Francesco Paoliccelli, presente all’incontro. Soddisfatta anche la dirigente scolastica  Giuseppa Crapuzzi : “Nonostante tutto quello che è successo ci siamo preoccupati di garantire il prosieguo delle lezioni scolastiche. E non solo. Abbiamo garantito tutte le altre attività collaterali connesse”. Soddisfazione che fa da contraltare alla rabbia di alcuni genitori i cui figli sono obbligati ai turni pomeridiani. “Avevamo detto dal primo istante che eravamo contrari ai doppi turni, a maggior ragione adesso che è mancata la rotazione alle lezioni pomeridiane” lamenta Assunta Piscopo rappresentante dei genitori.

“L’assurdità di questa emergenza è che le conseguenze sono ricadute solo su una parte della comunità scolastica, ovvero sui bambini di terza, quarta e quinta. Sono solo loro, infatti, che frequentano la scuola di pomeriggio, con grande penalizzazione della didattica. Eppure, aumentando l’orario scolastico, la normativa vigente prevede la possibilità di ricorrere al rientro pomeridiano – anche in condizioni ordinarie – a prescindere dall’età anagrafica. Mentre è corretto tutelare i bambini speciali assicurando loro la frequenza mattutina, non si capisce perché escludere dalla rotazione quelli di prima e seconda preservandoli di fatto da qualsiasi disagio. A causa di questa organizzazione asimmetrica, infatti, il 50% dei bambini ha dovuto rinunciare a tutte le proprie attività extracurricolari, pregiudicate in maniera totale ed irreversibile. Eppure si tratta di esigenze di base, di diritti costituzionali e tutelati da convenzioni, cancellate con un colpo di spugna solo per una parte degli alunni della scuola. Oltre a ringraziare gli imprenditori e le istituzioni per il lavoro svolto, credo che un ringraziamento vada anche a questi bimbi, che sono stati sacrificati, solamente loro, per tutta la scuola” conclude Piscopo.

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