venerdì, 19 Aprile 2024
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Altamura, la storia dell’antica università raccontata in un libro

il 9 dicembre presentazione presso il Museo Diocesano

Il 9 dicembre 2022, ore 18.00, nella sala degli stemmi del Museo Diocesano di Altamura (ingresso sotto arco accanto a Cattedrale) si terrà la presentazione del libro di Barbara Raucci Chierici, sperimentatori, rivoluzionariStoria dell’Università di Altamura – Aracne edizioni.

Porgeranno i saluti: 𝐑𝐨𝐬𝐚 𝐌𝐞𝐥𝐨𝐝𝐢𝐚, Sindaca di Altamura, 𝐌𝐨𝐧𝐬. 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐮𝐭𝐢,
Vescovo della Diocesi di Altamura – Gravina e Acquaviva delle Fonti.

Dialogheranno con l’autrice Giuseppe Dambrosio, presidente del Circolo delle Formiche, Francesco Paolo de Ceglia, docente di Storia della Scienza Università degli Studi BariDomenico Rajola Pescarini, discendente di Luca de Samuele Cagnazzi e gestore della Dimora Cagnazzi, Arcangela Vicenti, presidente del Coordinamento “Altamura Leonessa di Puglia”. Coordinerà Pasquale Dibenedetto, giornalista. 

Storia dell’Antica Università di Altamura

L’Università di Altamura viene istituita nel 1747 da Carlo di Borbone e, come afferma nella prefazione del libro, Paolo de Ceglia, “fu in effetti il primo ente per l’alta formazione creato nella provincia del Regno: in realtà, per mettere fine a contese di natura giurisdizionale, ma di fatto creando un unicum, a cui anche altrove avrebbero presto guardato”. A promuoverla è il cappellano maggiore Celestino Galiani, personaggio di rilievo della politica del tempo, distintosi per la modernità delle vedute culturali. Chi attua questo progetto ambizioso è l’arciprete della chiesa palatina Marcello Papiniano Cusani, già prefetto degli studi dell’Università di Torino, noto negli ambienti accademici ed ecclesiastici per le competenze giuridiche e morali e per lo spirito “riformatore”. E’ lui a organizzare i lavori e a diventare primo rettore della neonata università.

Il piccolo ateneo nasce come scuola totalmente laica a carattere universitario (Regio Studio di Altamura), con un corpo docente di formazione spiccatamente laico e con fondi (detti Monte a Moltiplico) che erano stati accantonati da un secolo per l’istituzione di un vescovado in luogo dell’Arcipretura.

Tra i più rinomati insegnanti Giuseppe Carlucci, prelato della Chiesa locale e docente di Matematica e Filosofia naturale. È autore del “Ragionamento Filosofico intorno al moto della terra”, un’opera che, con estrema chiarezza, illustra il sistema newtoniano e la sua validità scientifica.

Accanto a discipline umanistiche si studiano quelle giuridiche, mediche e, in seguito, i principi delle scienze matematiche, della chimica, della botanica e della mineralogia in rapporto soprattutto all’agricoltura, come volle esplicitamente l’arciprete Gioacchino De Gemmis, arcidiacono di Terlizzi, sul solco dell’insegnamento di Antonio GenovesiDurante il suo rettorato, l’istituto raggiunge il suo massimo splendore grazie anche all’apporto di Vitangelo Bisceglia, moderatore dei Regi studi, nonché braccio destro del rettore, che promuove ricerche botaniche e, a tal fine, fa probabilmente realizzare un piccolo laboratorio per analizzare i campioni di erbe della flora della provincia di Bari e istituisce un piccolo orto botanico ad uso dell’Università.

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Centrale è la figura di Luca de Samuele Cagnazzi. Studioso di matematica, statistica, economia, membro di molte Accademie scientifiche, è Arcidiacono della Cattedrale di Altamura, docente dell’Università di Altamura e poi dell’Università di Napoli. Scrive due opere fondamentali e importanti: “Elementi di economia politica” e il “Saggio del Regno di Puglia”. Utilizza le proprie collezioni di minerali ed altri oggetti scientifici e fabbrica da sé alcuni strumenti per le dimostrazioni didattiche e per la ricerca. Viene istituito anche un Osservatorio meteorologico per raccogliere dati sul clima della Murgia. Da ricordare anche Giambattista Manfredi. Studia Belle Lettere, Filosofia e Giurisprudenza presso l’Università di Altamura e, dopo alcuni anni, gli viene affidato l’insegnamento di Filosofia naturale. E’ socio corrispondente del Reale Istituto d’Incoraggiamento di Napoli e della Società italiana di Livorno, socio ordinario della Società Economica di Bari e corrispondente di quella dell’Abruzzo Ulteriore.

L’esperienza dell’Università di Altamura, “faro di cultura teorico-pratica”, si chiude definitivamente nel marzo del 1822.

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