Ottobre, definito mese rosa, è dedicato alla prevenzione della salute della donna, in particolare del tumore al seno. Una malattia che può presentarsi in modi diversi, ad esempio può essere in forma meno o più invasiva, motivo per cui sensibilizzare alla prevenzione è importante e dev’essere sempre maggiore.
Una tematica molto importante che abbiamo approfondito con la dottoressa e fondatrice dell’associazione “Una stanza per un sorriso” ad Altamura, Rosanna Galantucci. La sua è un’iniziativa di solidarietà e di sostegno verso le pazienti che hanno bisogno di supporto durante il loro percorso di cura.
Quando e com’è nata la sua iniziativa di fondare l’associazione “Una stanza per un sorriso”?
L’associazione è nata nel lontano 2015, ma è un’iniziativa che ho conservato per anni tra i miei desideri perché ho sempre desiderato poter aiutare chi ne avesse bisogno.
Grazie al suggerimento di una mia cara amica del reparto di oncologia, ho creato e fondato questa attività. Non è stato facile e semplice ma, ad oggi, abbiamo raggiunto un grande successo perché sempre più persone fanno riferimento e si avvicinano a noi nel momento del bisogno.
Non sono interessata direttamente a queste problematiche, ma ciò non vuol dire che non si possa fare del volontariato e della solidarietà. Non sono solo ambasciatrice ma aiuto direttamente le donne che hanno bisogno, soprattutto quando sono in chemioterapia.
Il nome “Una stanza per un sorriso” ha un significato specifico?
“Una stanza per un sorriso” nasce appunto dal fatto che la prima cosa che ho creato e fondato è stata proprio una stanza, insieme al personale del reparto di oncologia dell’Ospedale della Murgia Fabio Perinei, che fosse dedicata alle pazienti per ridare loro un sorriso e serenità, nonostante le cure chemioterapiche.
Una stanza in cui operano più volontari creando un’ambiente di intimità e di amicizia, come accade nella nostra sede sociale in Piazza Zanardelli o nel reparto dell’Istituto Oncologico Giovanni Paolo II di Bari e San Paolo con cui abbiamo stretto un protocollo per aiutare le pazienti, attraverso un sostegno psicologico. Un altro protocollo stretto con la nostra associazione è con i Service Leo Club Nazionale che stabilisce come servizio la raccolta dei capelli.
Rispetto a qualche anno fa, attraverso l’associazione avete constatato una maggiore attenzione alla prevenzione?
Ogni anno, purtroppo, ci sono sempre nuovi casi di donne che scoprono di essere malate di cancro. É pur vero che la prevenzione salva la vita.
Un vero passo avanti è stato fatto grazie al professor Veronesi che ha scoperto e divulgato l’importanza della prevenzione.Noi continuiamo sui suoi passi parlandone nelle scuole tra giovani studenti, arrivando nelle famiglie, tra amici e coetanei.
Molto importante non è solo la prevenzione primaria ma anche quella secondaria, soprattutto per le giovani donne che devono fare e fanno sempre più prevenzione.
In che modo l’associazione supporta le donna che sono in cura?
Il nostro è soprattutto un supporto estetico per le pazienti, in quanto abbiamo volontari che sono dei professionisti nel campo dell’estetica, come i parrucchieri, ma anche un supporto psicologico sia per i pazienti che per i familiari.
Ci sono volontarie nutrizioniste che si occupano di consigliare quali sono i cibi migliori, sia durante la terapia che come prevenzione. Perché appunto con l’aiuto dell’alimentazione ci si può curare, ma si può anche prevenire.
Abbiamo anche artisti, musicisti, coach della formazione. Il prezioso aiuto della nostra brillante vicepresidente e poetessa Amelia Sgobba, coinvolgendo le pazienti affrontando la malattia con più serenità e senza etichettarla come tale.
I nostri volontari “Young”, un gruppo di giovani studenti che divulgano l’importanza della prevenzione svolgendo cittadinanza attiva nelle scuole e sono fonte di allegria per i nostri pazienti. Io in primis mi occupo spesso di aiutare, prenotando le visite e superando le liste d’attesa, attivandomi affinché si possa trovare un canale più veloce, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista economico.
Anche il nostro ambulatorio mobile, il camper della prevenzione, dedicato al nostro socio fondatore Franco Leto, offre un supporto completo a 360°. Un vero e proprio ambulatorio composto da una sala di refertazione, un mammografo tridimensionale e saletta per l’ecografia, per donare un servizio in più ai nostri cittadini di Altamura, ma anche delle zone limitrofe.
Ci sono eventi con l’associazione in programma?
Gli eventi si sono già susseguiti e si susseguono per tutto il mese di ottobre. Abbiamo iniziato subito dopo le vacanze con la nostra festa di gala per l’ottavo anno dell’associazione.
Le date sono molte, tra quelle passate come domenica 8 ad Altamura, e le prossime come oggi, sabato 21, con il comune di Grottaferrata e la sanità del territorio uniremo le donazioni di capelli affinché possano realizzare le parrucche. Domenica 22 saremo con il camper a Giovinazzo in mattinata, mentre il pomeriggio saremo presenti ad Acquaviva.
Abbiamo inoltre stipulato un protocollo d’intesa di collaborazione con un gruppo di donne operate del Salento che si sono denominate “Le civette del Salento”, per raccogliere i capelli donati dai parrucchieri del territorio e poter realizzare più parrucche possibili.
Abbiamo anche un invito da parte del comune di Lariano, nel Lazio, in cui in tutto il mese di ottobre i parrucchieri si dedicheranno alla nostra associazione per la raccolta dei capelli.
Il 31 ottobre, invece, saremo a Bari sempre per le visite di prevenzione, mentre il 5 novembre abbiamo un gemellaggio con l’Avis di Francavilla Fontana e l’associazione Pandora.
Insomma, tanto tanto da fare ma tutto questo per noi è amore per il prossimo e volontariato. Per questo vorrei ringraziare tutti i soci, i volontari, i nostri guerrieri, i nostri professionisti e tutti i sostenitori.