giovedì, 12 Dicembre 2024
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Gravina, turismo: Forza Italia si proprone

Comunicato del Coordinamento cittadino: "Per un turismo serio, coraggioso, sostenibile"

“Per un turismo serio, coraggioso, sostenibile”. Il Coordinamento cittadino di Gravina in Puglia propone la sua visione sul tema turismo con il comunicato che vi pubblichiamo di seguito.

“Alla luce delle recenti dichiarazioni rilasciate dal neo assessore al Turismo, Marienza Schinco, al Quotidiano di Puglia, il Coordinamento cittadino di Forza Italia, non sentendosi escluso dal recente dibattito in corso in città, si propone e propone una sua visione sul tema.

Gravina è una città potenzialmente turistica. Realmente, invece, non lo è. Le ragioni sono tante. Da quelle che passano da un turismo da orticello, abusivo, personalisticamente pauperistico, a quello rettangolare, circolare, quadrato. Gravina ha bisogno di un turismo piramidale, al di là delle figure geometriche piane o solide, cioè di un turismo organizzativo e di uno operativo.

Il turismo piramidale è quello che vede coinvolti, partendo dal vertice, i tour operators, pronti ad accogliere, tra i loro pacchetti, le promozioni della e per la nostra città. In collaborazione ed in sinergia con le guide accreditate che sappiano proporre la unicità di un territorio con le sue avances paesaggistiche, storiche, culturali, ambientali, artistiche e monumentali.

L’altro piano della piramide è quello dei gestori delle strutture alberghiere, in realtà molto poche, ininfluenti sul piano della ricettività. Altro gradino della piramide è la Pubblica Amministrazione, i detentori di beni storici e monumentali, nella maggior parte dei casi, privati, che non si incrociano con le istituzioni pubbliche per fare rete tra i diversi Enti (Pubblici, Privati, Ecclesiastici, ecc).

Il turismo è fonte di guadagno, è economia circolante se solo le possibilità culturali diventino fruibili. A cominciare dalla zona archeologica, all’apertura dei musei civici archeologici, attraverso il recupero dei cimeli, dei reperti sparsi per ogni dove negli scatoloni giacenti presso la Fondazione Santomasi o presso il Centro Operativo per l’Archeologia; alla fruibilità del Castello Svevo, non solo come valvola di sfogo per spettacoli musicali o teatrali o di danza, ma nelle sue essenze abitative, di studi, di ricerche per scoprire o riscoprire il mondo medievale di Federico II di Svevia, attraverso i
suoi sotterranei; La salvaguardia dei beni pittorici delle Chiese Rupestri, a cominciare dalla Cripta di San Vito Vecchio, del Padre Eterno, di Santa Maria degli Angeli, di San Michele delle Grotte. Pitture murarie in degrado, ma da recuperare nel segno del loro antico splendore.

Una città che sappia fare ritornare a splendere il proprio folklore, i propri costumi di un tempo, ad esempio con l’organizzazione del Festival internazionale del Folklore, in simbiosi e in continuità con il Raduno dei Cortei storici. Una città che riscopra i suoi tesori, le sue ricchezze nascoste e sotterranee, come gli Ipogei di Santa Sofia e tante bellezze sommerse, ed unisca alla pulizia, il decoro della città e la vivibilità del centro storico; una tale città può vantare di essere, e non solo chiamarsi, città turistica. La forza di credere alle possibilità da centrare nelle dinamiche di quelli che sono i progetti europei nell’ottica di una prospettiva di crescita, attraverso il confronto, la partecipazione a fiere e campionarie di settore, la dialettica, non in un rapporto a distanza tra istituzioni, enti, organizzazioni, ma ravvicinato, costante, continuo, permanente, metodico per dimostrare la capacità di essere
propositivi attrattori, pronti e preparati per un turismo stanziale e non della controra. I flussi della memoria che diventino flussi del presente per scrivere o riscrivere la storia futura e, quindi, diventare flussi, artefici e protagonisti della speranza.

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