sabato, 27 Aprile 2024
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Santeramo eccelle in giro per il mondo grazie a Fabio Caponio

Per la nuova puntata di Favole di Sport, intervista al campione di Badminton

Ha soli 24 anni, ma nel mondo del badminton è più che un viso conosciuto. Fabio Caponio, nato a Santeramo pratica uno degli sport probabilmente più antichi del mondo e rappresenta una delle più grandi eccellenze sportive del nostro territorio.

Per questo motivo, non poteva che essere lui il nostro nuovo ospite di Favole di Sport, la rubrica in cui conosciamo meglio attraverso le interviste le più grandi eccellenze sportive del nostro territorio e il loro mondo.

Fabio ha iniziato a praticare questo sport da piccolissimo, come vedremo più avanti, ed al momento ha raggiunto traguardi importantissimi che portano in alto e in giro per il mondo non solo il nome di Santeramo, la sua città, ma anche quello dell’Italia intera che spesso ha rappresentato come atleta.

Fresco di diversi podi in diversi tornei internazionali e validi per la qualificazione olimpica: a giugno ha vinto un torneo internazionale in Cile, medaglia di bronzo la settimana successiva in Repubblica Domenicana, poi ancora bronzo in Nigeria a fine agosto e ad ottobre medaglia d’argento in Venezuela e oro in Perù; scopriamo insieme questa nuova favola di sport del nostro territorio.

Confrontandomi con altre persone ho notato che non tutti sanno cosa sia il badminton: quindi cosa è il badminton? Che tipo di sport è e quali sono le regole base?

Il badminton è uno sport molto antico, nato in India e sviluppatosi in Inghilterra.

È uno sport che viene spesso paragonato al tennis, ma presenta parecchie differenze. Si gioca con una racchetta simile a quella da tennis, lunga 68 cm e può essere in metallo o fibra di carbonio mentre il suo peso può variare dagli 80 ai 140 grammi e un volano formato da un sughero e piume d’oca. Ha 5 discipline: singolo maschile e femminile, doppio maschile e femminile e il doppio misto.

Il “gioco” consiste nel tenere il volano più possibile in aria sopra una rete che separa le due metà del campo senza farlo cadere. Lo scopo è cercare di fare punto nel campo dell’avversario o provocare il suo errore (il volano deve toccare per terra o l’avversario deve sbagliare per perdere il punto).

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È lo sport più veloce al mondo. Il record di velocità raggiunto dal volano è di 493km/h.

Si gioca due set su tre a 21 punti, se si arriva ad una situazione di 20-20, si prosegue con uno scarto di 2 punti fino ad un massimo di 30.

Come lo hai scoperto, a che età e quando hai iniziato a praticarlo? E dunque come hai iniziato a praticarlo, ci sono strutture adeguate nel territorio?

Ho iniziato a giocare a badminton grazie ai miei nonni materni e a mio cugino. Lui stesso lo praticava prima di me.

Un giorno i miei nonni dovevano andare a prenderlo dagli allenamenti e io decisi di accompagnarli. Avevo 7 anni quando vidi questo sport per la prima volta nel mio paese (Santeramo in Colle) così diverso da quelli che vediamo tutti giorni in tv o sui giornali. Me ne innamorai subito e decisi di provarlo pochi giorni dopo, da lì in poi è stato amore e passione fino ad oggi.

Fortunatamente, a quei tempi, c’era un ottimo club nel mio paese, la Polisportiva Santeramo, che mi ha permesso con il tempo di migliorare e farmi arrivare nel giro della nazionale italiana.

Ad oggi purtroppo le strutture al sud sono poche e lo sport non è troppo praticato, mentre al nord Italia è più diffuso e anche la presenza di strutture adeguate è maggiore.

Anche un po’ in riferimento alla domanda precedente, mi interessa sapere anche come si fa a partecipare ai tornei. Ci sono inviti? Come nel tennis è ad iscrizione? C’è un ranking generale?

Per partecipare ai tornei nazionali e internazionali devi iscriverti, non ci sono inviti. C’è un ranking nazionale e mondiale che ovviamente va in base ai risultati che un giocatore fa nei tornei in cui si iscrive.

I tornei presentano diverse difficoltà/livelli, esattamente come il tennis. Chiaramente il giocatore potrà iscriversi ad un determinato torneo in base al proprio ranking.

Nella tua, comunque intensa, carriera cosa ti ha insegnato questo sport? Come ti ha aiutato nel quotidiano?

Direi che in generale lo sport mi ha insegnato diverse cose, tra cui il sacrificio, che è stata la base della mia storia, visto che ho dovuto lasciare casa e la mia famiglia all’età di 12 anni per poter inseguire i miei sogni, trasferendomi a Milano; mi ha permesso e mi permette di conoscere diverse culture e quindi apprezzarne le varie sfaccettature di ognuna di esse. Ho potuto girare gran parte del mondo e osservare le varie bellezze che esso “offre”.

Mi ha insegnato cosa vuol dire disciplina, rispetto e determinazione, tutti valori che sicuramente mi permetteranno di rapportarmi nei migliori dei modi nel futuro mondo lavorativo.

Tutto questo mi ha aiutato a vedere il quotidiano in modo diverso, come ad esempio: “apprezzare ciò che la vita mi ha dato e della fortuna che ho di poter fare ciò che mi piace senza alcun tipo di problema”.

Qual è il consiglio che dai a chi non conosce questo sport, a chi non lo pratica e a chi vorrebbe praticarlo, per diventare o giocare un campione di badminton?

Non ho frasi magiche per cercare di portare più ragazzi possibili a praticare questo sport, ma ho sicuramente delle parole da trasmettere: “una volta che si inizia a praticare il badminton è difficile lasciarlo, perché è un amore a prima vista, difficile da lasciar andar via”.

Un consiglio che posso dare è che non esistono segreti nel diventare campioni, ma soltanto tanto lavoro, sacrificio e amore in quello che si fa.

Ringraziamo Fabio per il tempo trascorso con noi, tra i diversi impegni che un atleta del suo livello deve gestire in giro per il mondo. Ti auguriamo il meglio per il futuro sperando possa riservarti ancora tante gioie nel badminton come nella vita.

Per questa puntata di Favole di Sport, la rubrica delle eccellenze sportive del nostro territorio è tutto, grazie ai lettori ed appuntamento al prossimo episodio.

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