venerdì, 19 Aprile 2024
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Valorizzazione paesaggio rurale, riaperti i termini del bando Pnrr anche in Basilicata

Nuova scadenza fissata al 30 settembre

La Giunta regionale, nella seduta del 6 luglio, ha approvato la riapertura dei termini di presentazione delle domande a valere sull’Avviso pubblico relativo ai fondi per l’attuazione dell’Investimento 2.2 (M1.C3) del PNRR “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”. 

“La riapertura dei termini al 30 settembre 2022 è stata ritenuta opportuna – sottolinea l’assessore Latronico – in accordo tra la Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e il Ministro della Cultura, tenuto conto del numero di domande finora pervenute, inferiore ai target regionali di cui al decreto 18 marzo 2022 e considerata la particolare complessità dell’istruttoria delle istanze.

La ridefinizione della scadenza alle ore 14:00 del 30 settembre 2022 è utile per consentire alla Regione Basilicata di pervenire al raggiungimento del target M1C3-17, che prevede l’ammissione a finanziamento di 68 proposte per un importo di oltre 10 milioni di euro.

L’ulteriore tempo stabilito per le candidature – prosegue Latronico – potrà consentire la presentazione di proposte progettuali più attentamente definite rispetto ai contenuti del Bando teso alla protezione e valorizzazione di architettura e paesaggio rurale ed amplierà l’opportunità di partecipazione da parte dei soggetti interessati”.

Sottolinea, infine, l’assessore che “l’investimento non è rivolto ai Comuni ma a soggetti privati e del terzo settore, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale e che l’obiettivo dell’investimento è una opportunità unica per il territorio regionale.

Per questo – conclude l’assessore Latronico – auspico che ci sia un incremento di partecipazione al bando in grado di candidare progetti che possano rivelarsi esempi di buone pratiche di intervento in rete, riuscendo a coniugare l’obiettivo della protezione degli immobili e quello della fruizione pubblica degli stessi e del territorio rurale”.

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