venerdì, 19 Aprile 2024
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Gravina, Mariasole Cornacchia e il sogno del grande schermo

Attrice protagonista del cortometraggio "Fra Quattro Mura"

Classe 2002 e appena 20 anni, ma un amore smisurato per il cinema. Mariasole Cornacchia, subito dopo il diploma classico al liceo di Gravina, frequenta la facoltà di Lettere, Arti e Spettacolo all’Università di Bari. Contemporaneamente, segue il primo anno e la masterclass di recitazione all’Accademia Mediterranea del Cinema “Amarcord” di Bari.

Qui recita in diversi cortometraggi tra cui “Fra Quattro Mura”, di cui è la protagonista, della regista Paola Corriero. Il cortometraggio è stato selezionato a livello nazionale per essere ufficialmente in gara per la candidatura al David di Donatello.

Si sta preparando adesso per entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per qualche domanda.

Come nasce la passione per il cinema?

La passione per il cinema nasce da bambina, ogni giorno inventavo personaggi incantevoli e strani. Progettavo spettacoli da proporre a scuola, a casa e con i miei amici. Ho sempre voluto comprendere me stessa di più attraverso le vite di altri personaggi, altre idee e altre abitudini. Mi affascina dimenticarmi chi sono e poter rinascere in un’altra persona. Arricchirmi dei sentimenti dei personaggi che interpreto e delle loro esperienze per poi, a malincuore, lasciarli andare per la loro strada. Il mio film preferito è 8 1/2 di Federico Fellini: è un film che comprende tutti gli aspetti meravigliosi e crudi dell’umanità ed è squisitamente italiano.

Di cosa parla il cortometraggio e quando ci sarà la premiazione?

Il cortometraggio parla di Teresa, adolescente affranta e sconsolata che è chiusa da giorni nella sua stessa camera per motivi ignoti. In sogno, ha un inaspettato dialogo con l’eroina del romanzo che sta leggendo, scoprendo di condividere con lei il malessere legato alla reclusione. Grazie a tale incontro, Teresa è pronta risollevarsi d’animo e si scopre infine che le ragioni legate alla sua reclusione sono di carattere medico (sinossi tratta dalla scheda ufficiale del film).

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Che rapporto hai con la tua città? Pensi ci sia spazio per l’arte?

Ho molto amore per la mia città e penso che ultimamente l’arte si stia aprendo a tutti. Sento che siamo protagonisti di una svolta culturale che coinvolge tutti i cittadini sempre più aperti a diverse realtà e situazioni.

Cosa pensi della imminente chiusura del Sidion, unico cinema e tra i pochi contenitori culturali di questa città?

La chiusura del Sidion mi spezza il cuore perchè era uno dei miei punti di riferimento preferiti e un luogo di ritrovo per chi voleva gioire, ridere e piangere davanti alla meraviglia del cinema.

La fatidica domanda: cosa vuoi fare da grande?

Da grande voglio fare l’attrice; spero che un mix di sacrificio, studio e duro lavoro mi portino a poter vivere questa bellissima professione tutti i giorni.

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