Maestri della lavorazione artigianale di panificati da cinque generazioni, una vocazione nel tramandare le tradizioni con un occhio all’innovazione e nel rispetto del consumatore finale.
La famiglia Di Gesù aggiunge un altro importante tassello nella storia della panificazione altamurana con l’apertura, domenica 5 marzo 2023, di un nuovo punto vendita.
Nella centralissima via Bari, con 20 posti a sedere e la possibilità di mangiare in loco oltre a poter effettuare l’asporto. 100 mq e la bontà dei prodotti di sempre: in primis la focaccia, il fiore all’occhiello a marchio Di Gesù ma anche pane DOP, frise, biscotti e tante altre gustose novità.
Abbiamo sentito Beppe Digesù per una chiacchierata, prima della nuova apertura.
Cosa significa la famiglia Di Gesù per la città di Altamura, dal punto di vista della panificazione?
Cerchiamo ogni giorno, con il nostro lavoro, di essere un punto di riferimento per la comunità altamurana per quanto riguarda pane e panificati. E di meritare sempre la fiducia dei clienti. Capita spesso che vengano a trovarci forestieri, pugliesi e non solo, che dicono di apprezzare i nostri prodotti. E questo ci gratifica molto e ci sprona a fare sempre meglio.
Perché avete deciso di inaugurare un nuovo punto vendita in una delle vie principali di Altamura?
Via Bari è il nostro mondo, in quella zona è cresciuta la mia famiglia e si è sviluppata. Abbiamo voluto rafforzare la nostra presenza in questa zona.
Quali novità troveremo nel nuovo punto vendita, oltre ai prodotti tradizionali?
Stiamo puntando molto sui nostri prodotti declinati a tavola. Fino ad ora abbiamo sempre offerto le nostre produzioni come asporto, con il nuovo punto vendita diamo anche la possibilità di degustare quello che produciamo con una somministrazione in loco. I prodotti serviti saranno in qualche modo rivisitati, ad esempio le frise a tavola saranno presentate condite. La frisa è un prodotto molto conosciuto ad Altamura però nessuno le propone come portata. Noi vogliamo valorizzarla, perché la frisa è uno dei prodotti più antichi della nostra terra. Ma si potrà gustare anche la focaccia seduti nel locale, accompagnata dalla birra o dal vino, e tutti gli altri prodotti in tranquillità.
Qual è il vostro prodotto di punta o a cui siete particolarmente legati?
Il nostro forno è ricordato principalmente per la focaccia, siamo molto conosciuti e apprezzati per questo prodotto anche a Bari, Gravina e Milano. Pane e focaccia sono le due referenze più riconosciute e riconoscibili del nostro marchio.
Come coniugate l’innovazione con la tradizione?
Ci sarà sempre una buona parte dedicata al cambiamento e alle tecnologie moderne anche nella panificazione. Molto spesso, però, si lascia sul campo qualcosa. L’importante è cercare un ottimo compromesso tra le nuove tecnologie e la tradizione, ed è quello che noi facciamo. Togliere la manualità che è necessaria nel produrre il pane o la focaccia, quindi meccanizzare tutto, vuol dire perdere in gusto, umidità, sensorialità. Per poter meccanizzare bisogna fare impasti diversi rispetto ai tradizionali e quindi si perde molto. La tecnologia aiuta ma non risolve.
Che progetti avete per il futuro?
Il nuovo punto vendita sarà il concept zero di altri due punti vendita che vorremmo replicare a Milano e Roma. Questo sarà il concept pilota, Di Gesù Altamura e Bistrot, che vorremo portare avanti in altri territori.