lunedì, 2 Dicembre 2024
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Gravina, disabilità e ostacoli: intervista ad Adriana Franco

Ragazza audiolesa con la passione per l'archeologia e il turismo

La strada verso l’integrazione piena delle persone con disabilità è, purtroppo, ancora lunga e tortuosa. Anche a Gravina, come in tanti altri paesi di questa nazione, gli ostacoli e le “barriere” (non solo architettoniche) sembrano molto spesso insormontabili.

Abbiamo intervistato una giovane ragazza audiolesa, Adriana Franco, che vive ogni giorno le difficoltà della sua condizione e che, nonostante tutto, sogna in grande e spera in un cambiamento.

Adriana parlaci un pò di te

Sono una ragazza di 29 anni e abito a Gravina. Ho una laurea di primo livello come operatore dei beni culturali, indirizzo archeologico, conseguita a Matera presso l’Università degli Studi della Basilicata. Il mio percorso di studi mi ha permesso di acquisire competenze nell’ambito della metodologia della ricerca archeologica e conoscenza nella storia antica e medioevale.

Ho svolto un tirocinio nel 2020 presso il Centro Operativo Archeologico di Gravina in Puglia della Soprintendenza dei Beni Archeologici della Puglia, in attività di affiancamento a due archeologici esperti, nelle attività di catalogazione dei reperti afferenti all’area del “Padre Eterno” e destinati al Museo Civico Comunale di Gravina. Ho svolto, in seguito, attività di volontariato al servizio dei siti museali del Capitolo Cattedrale di Gravina e un tirocinio a Matera presso la scuola di specializzazione in Beni Archeologici.

Sono una ragazza audiolesa dalla nascita ma ho buone capacità di comunicazione e relazione, sono sportiva e dinamica, socievole e piena d’interessi. Devo ringraziare in primis i miei genitori per tutti i sacrifici che hanno fatto per me e per il percorso di logopedia che mi hanno fatto seguire fin da piccola e che mi ha permesso di parlare un pò alla volta. Mia madre e mio padre sono stati fondamentali, poi, nel mio percorso universitario, mi hanno sempre incoraggiata e spronata ad andare avanti. E ce l’ho fatta!

Cosa vorresti fare nella vita e come immagini il tuo futuro?

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Attualmente sono disoccupata. Immagino una brillante carriera professionale e di diventare presto una vera archeologa. Ho sempre sognato di scoprire tesori antichi e nascosti, e vorrei tanto farlo dal vivo in uno scavo archeologico. Investirei tutto il mio tempo e la mia passione per questo.

Il mondo del lavoro è pronto e preparato ad integrare una persona con disabilità?

Purtroppo no. Parlo della mia esperienza personale, essendo disabile, ho fatto tanti sacrifici e ci ho messo tanto impegno nello studio. Sono giovane ma non riesco ad integrarmi ancora nel mondo del lavoro. E come me sono tantissimi i disabili disoccupati che non riescono ad essere integrati perchè mancano gli accessi pubblici e c’è anche tanta ignoranza e inciviltà. Quella che viene vista come una mancanza dagli altri è invece sinonimo di unicità. Noi disabili abbiamo una marcia in più, servirebbe solo più conoscenza, uguaglianza e giustizia.

Cosa pensi non venga fatto per favorire un ambiente, pubblico e lavorativo, senza barriere?

Penso che per inserire nel mondo del lavoro persone con disabilità c’è bisogno dello Stato e dell’aiuto del proprio comune di appartenenza. Loro possono compiere quelle azioni per legge di uguaglianza di tutti i cittadini e promuovere l’occupazione delle persone disabili.

La pubblica amministrazione ha il potere d’intervenire e di gestire le problematiche derivanti dall’ingresso nel mondo del lavoro per un disabile. Con la creazione di associazioni, progetti dedicati, iniziative mirate e favorendo la collaborazione.

Vuoi approfittare di questo spazio per lanciare un appello?

Mettetemi alla prova! Sono disponibile per un tirocinio nel settore archeologico, turistico, museale, dei beni culturali e degli eventi.

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