mercoledì, 24 Aprile 2024
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Storie dal Perinei: il racconto di Rosa

In questa puntata la testimonianza di un post cesareo con il Covid

La nuova rubrica settimanale IlTag.it con i racconti e le testimonianze dirette.

La testimonianza di oggi è l’esperienza di Rosa che ha partorito lo scorso anno al Perinei.

Ecco il racconto di Rosa che ci parla della sua esperienza in ginecologia.

“Sono una ragazza di 28 anni, sono diventata mamma per la seconda volta a febbraio 2022.

Avendo fatto nella prima gravidanza il cesareo, ho dovuto fare lo stesso per il secondo parto. Questo era programmato il venerdì, il mercoledì mi sono recata in ospedale perché dovevo fare obbligatoriamente un tampone covid che, se fosse risultato positivo, mi avrebbe fatto partorire a Bari.

Nell’attesa mi iniziano inaspettatamente le contrazioni, mi attaccano al tracciato e questo indica che devo fare urgentemente un cesareo. Fortunatamente il mio dottore era di turno ed ha effettuato un cesareo d’urgenza in cui sono stata assistita benissimo.

Dopo mi hanno riportata in stanza, mio marito era lì con me perché aveva fatto un tampone molecolare a pagamento. Fortunatamente è riuscito a vedere la bambina e ad essere con me l’intera giornata. In seguito, si è affacciata un’infermiera che mi dice che il mio tampone della mattina è risultato dubbio e ne dovevamo fare un altro.

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La mattina seguente, mi viene comunicato che il secondo tampone é risultato positivo. Dopo tre vaccini e aver preso il covid un mese prima, accetto la cosa. Da quel giorno sono stata totalmente abbandonata. Mi hanno messa in una stanza alla fine del reparto ginecologia senza una televisione, i pasti serviti freddi, senza un’infermiera nelle vicinanze. Quando suonavo il tasto della chiamata arrivavano da me dopo almeno 5-6 minuti.

Se avessi avuto un’emorragia dovuta al cesareo, nessuno mi avrebbe aiutata perché facevano tutto il giro del reparto per venire da me. Nessuno si scomodava ad entrare in stanza per spegnere il bottone della chiamata nonostante il personale sanitario abbia protezioni, camici, mascherine e visiera per entrare.

Nel reparto neonatale, invece, sono stati bravissimi e hanno accudito la mia bambina, lavata, cambiata tutti i giorni (3 per fortuna). Al contrario, l’esperienza che ho avuto io è stata bruttissima, il dottore neanche si è affacciato per vedere come fosse andato il mio intervento. Per fortuna si sono preoccupate di me un’infermiera e un’ostetrica, due ragazze della mia età, che forse hanno capito il disagio che stavo provando e mi hanno aiutata. Fosse stata la mia prima gravidanza forse non ne avrei fatto altri figli invece essendo il mio secondo parto, e sapendo com’è il post cesareo, l’ho affrontato meglio”.

APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA PUNTATA PER UN ALTRO RACCONTO!

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*le testimonianze resteranno anonime

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