martedì, 22 Aprile 2025
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Favole di Sport: la rubrica delle eccellenze

Terza puntata con l’intervista a Rocio Navarro

Come ogni lunedì, la terza puntata di “Favole di Sport: la rubrica delle eccellenze” la rubrica in cui Paolo Moramarco e Alberto Ragone intervistano le eccellenze sportive del nostro territorio.

In occasione della puntata odierna, intervista a Rocio Navarro, pallavolista argentina classe 2000, con un passato nel San Lorenzo e nell’Universitario Cordoba oltre che nella selezione argentina e ora in Italia, per la precisione ad Altamura, con la Panbiscò Leonessa Volley Altamura con la quale milita nel campionato di Serie C.

Nel palmares di Rocio, 2 primi posti e 2 secondi posti al Torneo Metropolitano Femminile, 2 secondi posti in A1 Argentina e 2 terzi posti nel campionato sudamericano per club, oltre che un secondo posto nelle Final-Four U18 con la sua nazionale e la recentissima Coppa Puglia conquistata al suo primo anno in Italia.

Sei arrivata in Italia, comunque giovanissima da pochissimi mesi, parli già molto bene italiano. Quali sono le tue prime impressioni sull’Italia e su Altamura.

La verità è che non pensavo di imparare l’italiano così in fretta, ma ho trovato molte somiglianze con la lingua spagnola e con un piccolo aiuto, delle mie compagne di squadra o di Internet, sono stata in grado di ampliare le mie conoscenze.

Altamura è una città bellissima e da quando sono qui ho conosciuto la gentilezza della gente e le usanze caratteristiche che fanno parte della storia di Altamura.

Così come ho potuto visitare i punti più importanti della città come la sua cattedrale, le piazze e i punti dove si vede tutta la città dall’alto.

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Stare lontano dalla famiglia non è facile, ma hai trovato una società, la Panbiscò Leonessa Volley Altamura, che ti ha accolta a braccia aperte. Qual è stato il momento più difficile, ma soprattutto quello che ti ha fatto dire: “questa è la scelta giusta” spingendoti a scegliere di accettare questo progetto?

Stare lontano dalla famiglia non è facile, ma ci sono abituata perché da quando avevo 17 anni ho deciso di crescere come pallavolista e vivo lontano dai miei cari, per fortuna anche loro mi hanno sempre supportato nei miei progetti.

Qui ho potuto trovare persone che mi hanno fatto sentire veramente a casa. Non bastano le parole per ringraziare la società di volley Panbiscò Leonessa per tutto quello che ha fatto per realizzare il mio sogno di giocare in Italia e far parte di un progetto così importante.

Posso dire che la motivazione più grande che ho è quella di aver trovato una bella squadra a livello di gruppo e a livello agonistico, anche per poter vedere che tutto il lavoro che stiamo facendo sta dando i suoi frutti.

A livello pallavolistico, come ti sei trovata nei campionati italiani? Ti senti già ambientata o c’è qualcosa a cui ancora devi abituarti?

A livello di pallavolo posso dire che da quando sono arrivata in Italia non ho iniziato a giocare subito a causa di alcuni problemi legali e ho avuto la possibilità di osservare dall’esterno come erano le squadre e questo mi ha dato un’idea del campionato.

Poi viverla dall’interno è ancora più emozionante, ma mi sono ambientata subito.

Mentre quali sono le prime differenze che hai visto rispetto al campionato argentino?

Il campionato argentino, come quello italiano, è diviso in base alle serie. A livello nazionale ci sono solo due serie A1 e A2, la prima è molto simile al campionato italiano per organizzazione e livello di pallavolo.

Al contrario in serie A2 si sceglie una città e tutte le squadre classificate giocano nel campionato con l’obiettivo di salire di categoria, dura circa 15 giorni.

A turno, durante l’anno, ogni club gareggia nella propria regione per raggiungere il primo posto del campionato regionale, ma a differenza di qui, lì ogni campionato regionale ha un’organizzazione diversa e dipendono tutti dalla Federazione provinciale.

Visto che l’Italia è famosa per la storia, la cultura e il cibo. Tu che sei da pochi mesi in Italia, hai già avuto modo di visitare qualche città e assaggiare qualche cibo tipico? Se sì, città e cibo preferiti?

Indubbiamente ho una preferenza per la pasta fatta in casa, ma ho provato molti nuovi sapori e posso dire che il cibo italiano ha un sapore caratteristico a seconda della città in cui si mangia; quindi, in ogni città che visito voglio sempre provare il cibo locale.

Per la terza puntata di “Favole di Sport” è tutto. Appuntamento a lunedì prossimo per il quarto episodio della rubrica delle eccellenze del territorio.

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