É noto come le temperature e le stagioni negli ultimi anni siano abbastanza anomale. Un’estate più lunga e calda ed un autunno che, di conseguenza, tarda ad arrivare.
Abbiamo sentito telefonicamente il meteorologo altamurano Daniele Chierico, fondatore del sito “MeteOne”, per parlare delle previsioni meteo di ottobre e novembre e raccogliere le sue considerazioni riguardo l’inquinamento e il cambiamento climatico.
Quali sono le previsioni per i prossimi giorni? Il caldo persisterà? Secondo lei arriverà la stagione autunnale o dovremmo aspettarci un improvviso inverno?
Una vasto anticiclone di origine subtropicale continuerà anche nei prossimi giorni a insistere nel Mediterraneo e sull’Europa, facendo da scudo alle perturbazioni atlantiche. Almeno fino a metà mese la situazione dal punto di vista barico sarà “bloccata”, avremo quindi ancora condizioni di bel tempo e clima semi-estivo al mattino, più fresco la sera. Novembre statisticamente è il mese più piovoso sulla nostra regione e in generale a livello italiano, per cui la stagione delle piogge non si farà attendere oltre. Quando abbiamo fasi molto calde, come questa in atto, il nostro mare accumula calore, per cui alla prima perturbazione atlantica/artica potremo anche assistere a fenomeni piovosi abbastanza intensi.
Rispetto la diceria “più l’estate è calda, più sarà freddo l’inverno” cosa ne pensa, è davvero così?
È semplicemente un luogo comune che non ha una correlazione scientifica. In passato, a volte, si sono alternate stagioni estive molto calde a eventi freddi di rilievo in inverno ma, in statistica, si chiama correlazione spuria cioè una coincidenza.
Secondo lei perché ci sono cicloni e anticicloni che attraversano la nostra regione in modo così anomalo? Si tratta davvero dell’inquinamento/cambiamento climatico?
Questa è una domanda più complessa che richiede una premessa. Bisogna fare una distinzione tra cambiamenti climatici e inquinamento. I cambiamenti climatici possono essere indotti da cicli naturali (come ad esempio le fasi ENSO, la famosa anomalia delle acque del pacifico che va sotto il nome di Nino/Nina) o da forzati antropiche (gas climalteranti come la CO2). La CO2 è un gas climalterante ma non inquinante. Gas inquinanti invece sono il monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2), ossido di azoto (NOx), ecc. Questi non alterano/cambiano il clima ma sono pericolosi per la salute dell’uomo, le così dette “polveri sottili”.
Detto questo, le rispondo alla domanda se c’è correlazione tra anticicloni sempre più intensi. Negli ultimi 30 anni abbiamo un chiaro aumento sia in intensità che in durata di anticicloni subtropicali, che dal nord Africa si spingono verso il Mediterraneo centrale. La causa è sia naturale, come il ciclo AMO cioè un’alternanza di anomalie superficiali negative/positive della acque del nord atlantico, che dura circa 30 anni (il ciclo positivo è iniziato negli anni ’90 e si concluderà nel 2025); sia antropica, ovvero l’aumento costante della CO2 che modifica il computo radiativo totale all’interno della nostra atmosfera, il nostro “effetto serra”.
Poi vorrei aggiungere anche un altro elemento, che reputo importante, che sono le isole di calore urbano. Questa modifica antropica non incide direttamente nella circolazione atmosferica globale ma a livello “micro-climatico”. Durante le ondate di caldo, infatti, le città non riescono a disperdere calore per via della cementificazione, creando una “bolla di caldo” cittadina con una differenza termica, rispetto alla campagna, anche di 5/7°C.