mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gravina, Divella esprime rammarico per il Sidion

Il Delegato della Confcommercio Gravina in Puglia commenta le voci di chiusura del Cinema gravinese

“Corre sempre più insistentemente voce che il Cinema Sidion sia prossimo alla chiusura e, negli ultimi giorni, questa voce si è trasformata in qualcosa di concreto e tangibile, con la pubblicazione anche di articoli sulle testate locali che davano per certa la triste notizia”.

Apre così il suo discorso sulla situazione del Cinema gravinese il Delegato Confoccomercio Gravina in Puglia Christian Divella che poi aggiunge quanto segue:

“Da quanto si apprende, trattandosi di una questione strettamente privata, l’amministrazione comunale può farci ben poco e, allo stesso modo, non è neppure intenzione mia, addentrarmi in vicende e scelte di cui non conosco gli elementi fondanti.

A nome mio però e a nome della confederazione che qui rappresento voglio esprimere tutto il mio rammarico per lo scenario che sta per configurarsi. Mi si permetta di eprimere la mia e la nostra tristezza per un sipario che sta per chiudersi per sempre, su di noi e sui nostri ricordi.

Chi di noi non ha infatti un ricordo particolare del Cinema Sidion? Chi non ha riso, pianto, applaudito, per uno spettacolo o un film rimasto nel cuore? Via Bari bloccata dalle file interminabili per Titanic, per i Cinepanettoni che ci tenevano compagnia in modo leggero ogni anno a Natale, per l’arrivo di un attore o un’attrice per la “prima”, per il fenomeno Zalone.

Chi non ha mai assistito lì al saggio di danza del proprio bimbo, o ad unospettacolo, incontro culturale, manifestazione benefica?! Tutti noi, ciascuno per una diversa ragione, siamo legati a quel luogo e alle persone che sono in quel luogo da sempre ad accoglierci.
Sulla questione cultura potremmo disquisire per ore, ma non è l’oggetto principale di questa missiva. Certamente però c’è da riflettere e tanto.

La pandemia ha sferrato colpi durissimi a tanti settori e gli strascichi, per alcuni, sono stati addirittura peggiori. Il Cinema non vive di certo il suo momento più florido e di questo Confcommercio ne è ben conscia, essendo quelli sulla perdita di posti di lavoro e chiusure di sale cinema, soprattutto di quelle di medio-piccole dimensioni, dati inequivocabili.

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Non può però esimersi dal provare rammarico quando a cessare la propria attività è l’unica sala in una città di circa quarantacinquemila abitanti che, nonostante lo sviluppo esponenziale delle pay tv e delle piattaforme online, in teoria, avrebbe dovuto vedersi garantita la frequentazione almeno dei propri cittadini i quali, da oggi, per godersi due ore di spensieratezza, nell’atmosfera che solo un cinema può regalare, saranno costretti ad andare altrove, fuori città.

Rammarico la Confcommercio lo esprime per la scomparsa definitiva di un servizio di cui, a mio e nostro avviso, la città prima o poi sentirà la mancanza, come sempre accade quando però è troppo tardi.

John Wick 4 non sarà probabilmente il film dei sogni di molti di noi, soprattutto dei non amanti del genere, ma credo che forse dovremmo un pò tutti pensare di andare a vederlo.
Non potendo e non volendo, nella maniera più assoluta, intrometterci in vicende che non conosciamo e in decisioni che tocca solo accettare, vorrei fare un solo appello ad una comunità che tanto deve a quella che per cinquant’anni (se parliamo del solo cinema Sidion) è stata un’icona, un’istituzione della nostra città.

Andiamo tutti per un’ ultima volta a prendere posto su quelle poltrone, a guardare quello schermo, ad ascoltare quei suoni che tra poco non ci saranno più ad emozionarci. Penso che un gesto simile, un ultimo caloroso saluto, lo dobbiamo a quelle mura, a chi ha permesso che nascessero e a chi, sono certo, ha lottato fino all’ultimo, soprattutto interiormente, per non prendere una decisione così sofferta.

Quando in una città si spengono delle luci, si abbassa una saracinesca, si spegne un’insegna è un pò la sconfitta di tutti.

È questo il nostro compito quotidiano più arduo: non permettere che questo accada.
Nella speranza che qualcosa possa cambiare, anche nelle ultime ore, questo è il nostro abbraccio più sincero e il nostro “Arrivederci” più speranzoso.

Che quell’insegna, quelle luci e quella saracinesca rossa possano, in fondo, non spegnersi e abbassarsi mai per davvero, almeno nei nostri ricordi più belli”.

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