giovedì, 25 Aprile 2024
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Gravina, fuga dalla minoranza ma i consiglieri di opposizione chiedono spiegazioni

Dopo l'uscita di Quercia e Leanza, l'opposizione ridotta a sei consiglieri

Cambio di casacca. Fuga dall’opposizione. Lagreca piace a tutti.

Questi i commenti dei cittadini gravinesi dopo la scelta di Antonio Leanza, eletto nella lista “Anch’io”costola del Pd, di salutare l’opposizione consiliare e accomodarsi tra le fila della maggioranza nel gruppo “Fedele Lagreca sindaco”. Una scelta che segue quella di Gennaro Quercia approdato invece nel gruppo “Avanti con noi”. In consiglio comunale attualmente la maggioranza conta 19 consiglieri contro i sei dell’opposizione. Ma cosa dicono i consiglieri superstiti  di minoranza?

Il leit motiv è sempre lo stesso: trattasi di inesperienza apolitica.

Per Michele Naglieri saranno gli elettori a giudicare l’operato dei consiglieri. “Io resto dell’idea che anche dall’opposizione si possano proporre progetti importanti per la città ma è bene che l’opposizione resti vigile e attiva per non far mancare il controllo sull’operato della maggioranza. Per quanto mi riguarda – conclude Naglieri – in campagna elettorale ho sostenuto un progetto alternativo a quello dell’attuale sindaco per cui non c’è rischio che il gruppo Con possa passare in maggioranza”.

Parole a cui fanno eco quelle dell’ex candidato sindaco Giacinto Lagreca: “ Stare all’opposizione è molto più difficile poiché bisogna studiare, informarsi, vigilare e controbattere in consiglio alle decisioni della maggioranza dove, invece, puoi restare tranquillamente in silenzio”.

Trattasi invece di “sindrome del canguro” per l’esponente di “unabellastoria”, Saverio Verna che sottolinea l’importanza di “fare della vera politica anche dai banchi dell’opposizione dove si può essere propositivi e costruttivi”

Per il gruppo Cittadini Gravinesi, rappresentato da Maria Conca e Mario Conca, nessuna sorpresa: “Non ci sorprendono le fughe di colleghi di minoranza verso i banchi e gruppi di maggioranza. Non giudichiamo le scelte personali e politiche di chi prova a smuovere le acque, come nel caso di Rino Quercia, che insofferente dello stallo dell’Amministrazione ha dato un segnale unendosi a un gruppo consigliare che, però, ha dato già segni di essere in disaccordo con altri membri della coalizione su alcuni temi cruciali. Diverso il caso di Antonio Leanza. Noi siamo dell’idea che ognuno deve essere pronto a prendersi la responsabilità di quello che fa o non fa, e di quello che dice e non dice. Per cui, se Leanza ha sofferto in silenzio mentre voleva esprimere tutto il suo entusiasmo o assenso per quanto svolto dal sindaco e la sua giunta, bene ha fatto a svelare le sue posizioni. Ora però indietro non si torna. I cittadini sono molto più attenti di quel che si crede, a loro bisognerà sempre dare conto. Noi dal canto nostro, lo stiamo facendo e continueremo a farlo”.

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Più pacato l’ex sindaco Alesio Valente: “Non mi sorprende. Ma mi dispiace. Mi dispiace sia per la scelta in sé sia per l’assenza di un percorso chiaro e trasparente che giustifichi il passaggio soprattutto ai nostri elettori. Premetto che rispetto sempre le scelte altrui, tuttavia a 7 mesi dalle elezioni dove ci siamo presentati con un programma alternativo è a dir poco inopportuno fare una scelta così netta. Se la scelta è dettata dall’interesse generale della città tale interesse può essere tutelato tranquillamente dai banchi della minoranza così come del resto stiamo facendo in maniera responsabile. Mi dispiace che non ci sia stata una discussione in consiglio comunale attraverso la quale capire quali punti del nostro programma siano stati portati in maggioranza per essere realizzati. In ogni caso un’opposizione ci sarà sempre. Gravina non correrà questo rischio. Del resto alla minoranza non servono i numeri. Serve rimboccarsi le mani ed avere forza e determinazione per dire ciò che non va e per fare proposte alternative. E ci sono tutte le condizioni per lavorare bene in tal senso”.

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