domenica, 8 Dicembre 2024
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Gravina, Laiso contro l’intervento nella zona del Padre Eterno

"La zona archeologica del Padre Eterno non può essere ridotta ad un brandello di scenografia Holliwoodiana"

Dopo l’approvazione da parte della Regione Puglia del progetto ArcheoinSmart, data nei giorni scorsi, è giunta una nota a firma del professore Franco Laiso, ex Sindaco della città di Gravina, indirizzata all’attuale primo cittadino, di piena e decisa contestazione a quanto previsto o si andrà a realizzare nella zona archeologica del Padre Eterno.

Un intervento, definito dall’illustre storico e filologo gravinese, “invasivo”, impattante” , “massivo” ed offensivo in un luogo da considerare e da sempre ritenuto  sacrale che scrive:

“Il Progetto “ArcheoinSmart prevede “la realizzazione e la posa in opera di passerelle e terrazze panoramiche illuminate nelle ore serali, l’ubicazione di binocoli e panchine dotate di prese per ricaricare i cellulari ecc…”.

Noi concordiamo, invece, con Paolo Rumiz che nel suo libro “Appia” apprezza ed esalta l’arcaicità del nostro patrimonio rupestre e archeologico nella sua aspettualità, non compatibile con elementi di modernità.

Ed è proprio l’arcaicità, apprezzata dai cineasti e dai visitatori, che si deve valorizzare e preservare e che non si deve commistionare con nessun elemento estraneo alla facies archeologica e ambientale.

La frequentazione antropica e storica del luogo ha la sua sentieristica: basta evidenziarla. L’intervento di “ArcheoinSmart” creerebbe una ibridazione dei luoghi originari perché risulterebbe fortemente impattante al punto tale da obliterare e oscurare la complessità culturale del luogo, che è fittamente disseminato di rilevanti elementi archeologici.

Il luogo “Padre Eterno” ha bisogno di una visualizzazione puntuale, filologica; di una fruizione piena degli elementi della presenza peuceta (le tombe, il sistema abitativo e sacrale, l’approvigionamento dell’acqua creato per mezzo di quel prodigioso fenomeno di canalizzazione inciso sulla pietra che consente il recupero dell’acqua in pozzi e in vasche di decantazione; il ripristino della canalizzazione basiliana).

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Pertanto, il luogo ha urgente bisogno, per una corretta fruizione di una pulitura radicale di materiale incongruo ( la tomba del Guerriero è violata dalla presenza di un enorme masso informe estraneo al luogo: scaraventato da chi e con quale scopo?).

Come intervento necessario per la conservazione dei luoghi si impone:

1) il ripristino dei pannelli esplicativi di ogni emergenza, distrutti dai vandali, a dispregio della memoria storica di una comunità;

2) la tutela di tutta l’area che il progetto originario perimetrò e preservò con la recinzione che nel tempo è stata divelta e sconvolta da barbari, ladri di ferro e di tufi.

Conclusione; salvaguardiamo l’arcaicità dei luoghi, lasciamola incontaminata, unica nostra carta vincente, e non ibridiamola con elementi estranei.

Non riduciamo la pregevole e complessa zona archeologica del “Padre Eterno” ad una gozzaniana passerella “ di pessimo gusto” – conclude l’ex sindaco.

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