“Un bosco abbandonato e ignorato. Ma cosa sta succedendo, cosa si può fare e cosa si deve fare?”
Questo l’incipit del Partito Democratico “Ninuccio Pappalardi” di Gravina, nella lettera pubblicata nei giorni scorsi in avvertimento sulle condizioni del Bosco Difesa Grande, che poi prosegue:
“Numerosi sono i cittadini gravinesi, le organizzazioni sindacali, alcuni consiglieri di opposizione che si stanno chiedendo come mai si è abbassata la guardia nei confronti del nostro Bosco proprio ora che siamo in piena estate con temperature roventi. Domande scaturite da un evidente stato di incuria e abbandono che si può osservare nel Bosco Difesa Grande.
Anche noi del Partito Democratico “Ninuccio Pappalardi” di Gravina vorremmo capire i motivi di tale abbandono.
Ci eravamo illusi che dopo la convenzione tra Comune e ARIF, sottoscritta a dicembre scorso, le cose sarebbero cambiate ma a quanto pare è rimasto tutto invariato. Una sola squadra ARIF in bosco a mezzo servizio, per altro ridotta di qualche unità, e dislocata nei pressi di un incrocio stradale. Anche la torretta di avvistamento incendi è inspiegabilmente “sguarnita” di personale: non si sono neppure visti i percettori di reddito di cittadinanza come è stato fatto lo scorso anno.
Ad onor del vero quella scelta fu fatta “in deroga alla norma” in quanto gli stessi percettori di reddito non erano in possesso di specifici attestati professionali e privi dei dispositivi di sicurezza cosi come previsto dal D.lgs 81/2008 che tutela i lavoratori sui luoghi di lavoro.
Inspiegabilmente non si capisce perché il Centro Visite, dopo un anno di amministrazione guidata dal Sindaco Lagreca, è senza gestione.
Non si parla ancora di un bando per riavviare quel centro visite che rappresenta il cuore pulsante di tutto il SIC Bosco Difesa Grande, dove è presente un museo di scienze naturali, una saletta didattica, bagni e servizi e dove importanti eventi sono stati organizzati della precedente amministrazione come il “Bosco in Festa” o il progetto “Bosco per il Sociale”.
Quegli eventi hanno visto la presenza di numerose persone frequentare laboratori didattici, attività sportive, escursioni e ci fu la collaborazione con numerose associazioni, scolaresche di Gravina e di altri paesi limitrofi per dare la possibilità a tutti di poter vivere intere giornate al bosco.
Inoltre la pista ciclabile è diventata insicura per molti camminatori che giornalmente si recano al bosco per la consueta camminata mattutina portatrice di benessere e salute.
Molte le lamentele riguardanti il suo stato di conservazione: pare si sia costretti a camminare sulla strada piuttosto che sulla pista ciclabile, risultando pericolosa in alcuni tratti e ponendo ad un alto rischio di caduta chi la percorre, soprattutto nella zona in prossimità del vivaio, dove, per centinaia di metri è impraticabile.
Stesso discorso vale per i sentieri storici del Bosco, “divorati” da erbaccia e cespugli che nel giro di un anno sono cresciuti in modo selvaggio. Quegli stessi sentieri che per le
edizioni del Trail delle Cinque Querce erano stati protagonisti della famosa gara podistica a livello nazionale a cui avevano preso parte numerosi atleti provenienti da tutta Italia.
Parliamo adesso di Vivaio San Nicola della Macchia: è da dicembre 2022 che è abbandonato a sé stesso, dato che chi vi lavorava è andato in pensione.
Migliaia di querce rinvasate destinate al ripopolamento del bosco o alla creazione di aree verdi, lasciate così, senza cura e che necessitavano di essere piantumate nel terreno. Vorremo capire quale futuro avrà il Vivaio, risorsa fondamentale per la nostra città.
La passerella per disabili nei pressi del vivaio è molto pericolosa e dissestata: manca la manutenzione straordinaria. A settembre del 2020 fu soggetta ad un importante lavoro di ripristino portandola al suo splendore.
Manca la manutenzione ordinaria prevista periodicamente e che da luglio 2022 ad oggi non è mai stata fatta, privando in tal modo le persone in carrozzina, i bambini e chi ha difficoltà nel deambulare, di poter godere del bosco; quello che era il “Sentiero per tutti” non è più agibile e il passaggio alle persone disabili è ostacolato dall’avanzamento delle siepi e delle erbacce che deteriorano il legno.
Vi erano fondi specifici a cui attingere e che non sappiamo se questa amministrazione si è adoperata per l’ottenimento dei finanziamenti.
Le mucche podoliche che a maggio 2022 sono entrate in pompa magna facendo comunicati a suon di campanacci, oggi sono scomparse e nessuno sa il perché e tantomeno questa amministrazione ne ha fatto dovuta comunicazione.
Pur apprezzando la scelta di questa amministrazione di aver sperimentalmente introdotto il pascolo brado in bosco, non condividiamo il fatto di averle dislocate in aree recentemente percorse dal fuoco (solo due anni fa!) disattendendo le indicazioni della L. 353/2000 e degli uffici che avevano previsto l’esercizio del pascolo più a sud, nei paraggi di Jazzo Finocchio, Serra Orsale e Rene delle Mandorle, aree idonee in quanto percorse dal fuoco più di 10 anni fa. Non per altro i proprietari sono stati multati.
In ultimo vorremmo sapere come mai non è stato programmato nessun calendario di eventi per il bosco (ciò che negli ultimi 10 anni si è sempre fatto) e quando sarà pienamente efficiente QUERCUS, il Rifugio ex Marcuccio.
Come mai i lavori di ristrutturazione non sono ancora partiti e che entro marzo 2023 dovevano essere realizzati?
Chiediamo risposte concrete dall’attuale amministrazione per le sorti del nostro bosco, che speriamo siano recepite come stimoli e incoraggiamento a fare di più per il polmone verde di Gravina” – si conclude il messaggio.
Si è comunque svolto il primo intervento, primo passo verso il completo risanamento del bosco.