Per il terzo appuntamento di Favole di Sport, la rubrica delle eccellenze sportive del e nel territorio murgiano, intervista a Massimiliano Orlando.
A 40 anni sulla carta d’identità, di Matera, è ed è stato campione regionale in diverse discipline del tiro con l’arco: tiro indoor, tiro a 70m e tiro di campagna.
Attualmente presidente dell’Asd Arcieri Matera, di cui ci parlerà a breve, ha permesso dal 2011 ai cittadini materani, e non solo, di poter praticare questo magnifico sport, presente tra le discipline olimpiche, spiegandoci la bellezza di questo sport.
Come nasce e per cosa nasce, insomma quali sono gli obiettivi sportivi e sociali, dell’Asd Arcieri Matera?
L’Asd Arcieri Matera, nasce nel lontano 2011, per iniziativa di undici materani appassionati di tiro con l’arco.
Nel clima amicale e confidenziale che c’era tra i partecipanti è stato redatto lo statuto dell’Associazione con la piena condivisione di tutti i membri e il 1° gennaio 2012 la neonata Associazione è stata riconosciuta dalla FITARCO (Federazione Italiana Tiro con l’Arco).
Lo scopo è lo sviluppo, la diffusione e la propagazione del tiro con l’arco in tutte le sue componenti, sportive, agonistiche, amatoriali, didattiche e anche scientifiche nella comunità.
Come ha iniziato a praticare tiro con l’arco e come si è avvicinato a questo sport a tal punto da diventare una passione? Ma soprattutto, come ne è venuto a conoscenza?
Sono uno dei soci fondatori dell’Asd Arcieri Matera quindi ho iniziato da zero a praticarlo. Abbiamo cercato contatti in regione della federazione italiana, abbiamo fatto formazione e siamo partiti.
Sin da subito ho capito che avevo passione e voglia di dedicarmi e conoscere il tiro con l’arco e l’aver avuto un istruttore che mi ha trasmesso ulteriore passione oltre che competenze tecniche ha contribuito.
Prima dell’Associazione avevo solo provato in qualche villaggio vacanze da piccolino, ma prima di Arcieri Matera a Matera non c’era possibilità di praticare, almeno in epoca recente.
In passato forse esisteva negli anni 80 una società di tiro con l’arco, ma è poi scomparsa dopo poco.
Essendo il tiro con l’arco una disciplina olimpica, mi chiedevo: qual è il percorso da fare per raggiungere le Olimpiadi?
Praticare questo sport con passione, dedizione, impegno e costanza, innanzitutto.
Poi è necessario partecipare alle gare agonistiche ottenendo dei risultati che, se validi, permettono l’accesso ai gruppi nazionali e successivamente alle selezioni della squadra olimpica.
Devo sottolineare che, oltre le olimpiadi, esistono diversi altri appuntamenti internazionali del panorama arcieristico e ci sono arcieri specializzati anche in discipline diverse da quella olimpica che attualmente prevede il tiro olimpico outdoor a 70metri.
E in riferimento a questo, le gare di tiro con l’arco rientrano in campionati, tornei o sono singole gare organizzate? Esistono diverse categorie o un ranking?
Tutte le gare di calendario FITARCO (da interregionali a nazionali e internazionali) permettono, nel periodo di riferimento, di ottenere dei punteggi validi per la ranking list italiana.
Questa è divisa per categorie (fascia di età e tipo di disciplina) ed è unica a livello nazionale.
Tutti gli arcieri italiani concorrono nella stessa ranking list in cui fanno parte sia atleti che magari hanno vinto una medaglia olimpica, sia arcieri come me che non faccio l’atleta come lavoro, ma pur sempre in modo amatoriale.
Le gare vengono organizzate in tutto il territorio nazionale dalle singole società di ogni zona e i campionati italiani, di ogni disciplina, vengono organizzati ogni anno in una diversa location.
Ai campionati italiani accede un numero limitato di arcieri presi dalla ranking list italiana di ogni categoria e disciplina di riferimento.
L’ultima è una domanda classica della rubrica: cosa le ha dato, dentro e al di fuori della gara, questo sport? Come se ne appassionato al punto da diventare presidente di un club esistente da più di 10 anni?
Innanzitutto, preciso che sono diventato presidente della società da un solo anno, quando ho sostituito il precedente presidente che ha gestito e seguito la società per oltre 10 anni.
Ho scelto di impegnarmi e ricoprire questa carica per dare continuità ad una realtà che mi ha permesso di conoscere in primis; e praticare, appassionarmi, vivere… poi questo sport meraviglioso.
Ho dedicato e dedico al tiro con l’arco una quantità importante del tempo della mia vita perché sento di aver trovato il “mio” sport.
Qui ho avuto anche le mie personali soddisfazioni, ho conosciuto arcieri di tutta Italia e condivido questa passione sia nella mia città che in tutti i posti in cui ho vissuto per lavoro.
Per questo non penso siano importanti i trofei e la quantità di medaglie accumulate nel tempo, infatti quando le guardo, mi ricordano sempre con quanta passione vivo questo sport.
Per questo terzo episodio di Favole di Sport è tutto. Appuntamento alla prossima puntata.