Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, chiedendo un intervento diplomatico urgente per il rimpatrio di Ilaria Salis e Filippo Mosca, due dei tanti cittadini italiani detenuti in condizioni disumane nelle carceri estere.
Un atto che dà seguito formale al mandato ricevuto il 16 febbraio scorso dal consiglio comunale. L’insegnante brianzola Salis da oltre un anno è imprigionata a Budapest, dopo l’arresto durante i disordini al presidio organizzato contro l’Honor Day, una manifestazione celebrativa del battaglione nazista che impedì l’assedio della capitale ungherese da parte dell’Armata Rossa durante la Seconda Guerra Mondiale.
Questa manifestazione ogni anno attira nella città ungherese centinaia di neonazisti da tutta Europa, divenendo terreno fertile per episodi tollerati di violenza di stampo omofobo, razzista, antisemita.
Salis è in carcere dall’11 febbraio 2023, e lo scorso 29 gennaio è stata condotta davanti al giudice per la prima udienza con manette ai polsi e ceppi di cuoio chiusi con lucchetti alle caviglie.
La donna ha denunciato anche violazioni dei diritti umani, come la negazione dei contatti con l’esterno, la mancata traduzione degli atti processuali, interrogatori senza difensore né interprete, nonché notizie di violenza, degrado, prevaricazioni fisiche e psicologiche da parte degli agenti di polizia penitenziaria nei confronti delle detenute.
«L’abuso della detenzione preventiva in luogo di misure alternative -scrive il sindaco alla premier Meloni- il mancato rispetto della presunzione di innocenza stabilita dal diritto dell’Ue e il rischio di trattamenti discriminatori disumani e degradanti su ogni genere di detenuto, incompatibili con le norme di diritto internazionale umanitario, mettono in serio pericolo la salvaguardia dei diritti fondamentali umani, civili e comunitari.
Un fatto che interroga ciascuno di noi sulla difesa dei diritti umani essenziali e la tenuta della democrazia nel vecchio continente, lanciando un allarme concreto sul modello autoritario del governo di Orban.
Un fatto inaccettabile per uno Stato come il nostro, fondatore dell’Ue, firmatario e spesso promotore di tutte le convenzioni europee ed internazionali sui diritti della persona che connotano la cultura europea».
Poi c’è il caso di Mosca, 29enne di Caltanissetta arrestato 9 mesi fa in Romania con l’accusa di spaccio internazionale di stupefacenti e tutt’ora detenuto in carcere a Costanza. Mosca, che si trovava in Romania per partecipare a un festival musicale, ha rifiutato il patteggiamento proposto dall’accusa, proclamandosi innocente, ma vive la carcerazione in condizioni disumante, tra topi ed episodi di violenza quotidiani.
«Le chiedo di intervenire -conclude Bennardi rivolgendosi alla premier- ponendo in essere tutte le azioni necessarie a permettere il rimpatrio di Ilaria Salis e Filippo Mosca, in modo che a loro possa essere garantito in Italia un equo e giusto processo per i reati che vengono contestati, nonché condizioni umane di detenzione per tutti i nostri connazionali reclusi all’estero, con soluzioni che assicurino un trattamento conforme alle disposizioni internazionali nel rispetto della dignità degli individui (inquisiti, indagati o che scontano una pena) e dei princìpi garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue».