venerdì, 29 Marzo 2024
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Pane di Altamura DOP, «Fuori dal nuovo Consiglio di amministrazione e vi spieghiamo perchè»

I componenti del Consiglio di Amministrazione uscente spiegano le ragioni della loro assenza.

Si è tenuto recentemente il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Pane di Altamura Dop. Il nuovo presidente, Lucia Forte, prende il posto di Luigi Picerno che ha svolto in questi anni un ruolo decisivo, di concerto con il vice-presidente Giuseppe Di Gesù, il direttore Nicola Lorè e tutti i consorziati, nel rilancio del Consorzio e del Pane di Altamura DOP. 

Il Consiglio di Amministrazione uscente ha sentito la necessità di far conoscere la grande attività di tutela, valorizzazione e promozione del prodotto, svolte sempre con l’obiettivo di sostenere e preservare uno dei simboli dell’artigianalità italiana nel settore enogastronomico. 

Un’attività svolta nell’ambito dei prodotti di eccellenza DOP/IGP che ha portato il nostro Consorzio di Tutela a diventare uno degli organismi più efficienti ed attivi sul territorio nazionale, partecipando ad eventi, manifestazioni, incontri di promozione e valorizzazione, nonostante il lungo e difficile periodo pandemico, giungendo perfino ad organizzare la prima edizione di un Festival interamente dedicato al Pane di Altamura che ha portato per la prima volta nella città murgiana i Consorzi di Tutela dei prodotti DOP/IGP più noti e apprezzati al mondo (Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Asiago, ecc.) e i dirigenti di Origin-Italia,  organismo internazionale che ha  lo scopo di favorire lo sviluppo del settore delle IG e promuovere un confronto permanente tra i Consorzi di tutela riconosciuti, istituzioni, enti di ricerca.    

L’apice di questo grande e impegnativo lavoro è stato raggiunto con il prestigioso riconoscimento del Pane di Altamura come quello più apprezzato e noto d’Italia, frutto di una ricerca condotta da una delle più prestigiose agenzie di comunicazione e marketing italiane. 

Oggi Luigi Picerno (già presidente), Giuseppe Di Gesù e Giuseppe Creanza (entrambi già vice presidenti) non fanno più parte del consiglio di amministrazione, così come il direttore Nicola Lorè, dimessosi recentementedall’incarico. Un’assenza che sta facendo molto discutere e sulla quale cui gli stessi vogliono fare chiarezza. 

«Faccio gli auguri – scrive il presidente uscente Luigi Picernoa Lucia Forte e al nuovo Consiglio di Amministrazione. Non ho dubbi che il nuovo presidente sarà in grado di rappresentare degnamente i valori che sono alla base del prodotto. Vorrei, tuttavia, ricordare a tutti che DOP significa Denominazione di Origine Protetta, riconoscimento che è patrimonio collettivo, di un intero territorio. Li aspetta un duro lavoro fatto di impegno e senso di responsabilità, di spirito di collaborazione e umiltà. Mi auguro che il percorso che intraprenderanno segua le linee guida degli anni della mia presidenza: preservare l’artigianalità e la qualità del prodotto, scongiurare derive industrialistiche, promuovere lo stesso in ogni luogo, lasciare inalterati i punti cardine del disciplinare di produzione, rafforzare la collaborazione con gli altri Dop e Igp italiani (siamo stati i primi a intraprendere concretamente questo percorso). Lo statuto dovrebbe dare la possibilità a tutti, in particolare ai piccoli artigiani, di ambire a ricoprire ruoli apicali nel Consorzio. Oggi, invece, il peso di un consorziato viene attribuito sulla base delle quote di produzione e non del suo valore artigianale. Il rischio è che un singolo consorziato possa decidere per tutti. In questi anni, nonostante all’interno del Consorzio ci fosse qualcuno che spesso e volentieri “tirasse il freno a mano” siamo comunque andati avanti, a testa alta, confidando sull’abnegazione dei due vice presidenti Giuseppe Di Gesù e Giuseppe Creanza e del direttore Nicola Lorè. Un supporto che mai è venuto a mancare». 

«Continuare a mantenere alto – ha dichiarato Giuseppe Creanza, già vice presidente- alto lo spirito della filiera della produzione del Pane di Altamura a DOP a partire dalla giusta remunerazione della materia prima (grano duro) utile per la produzione del pane Per la prima volta è stato sottoscritto un accordo di filiera che ha reso certo agli agricoltori il maggior valore del grano duro; un primo passo che a mio avviso sarà utile per un miglioramento dell’accordo per consentire agli agricoltori di poter avere il giusto riconoscimento economico rispetto al maggiore impegno che la coltivazione richiede nel rispetto del disciplinare di produzione del pane di Altamura a DOP».

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«Ho fatto parte per diversi anni – dichiara Giuseppe Di Gesù, già vice-presidente del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela del Pane di Altamura Dop. Assieme agli altri colleghi consiglieri abbiamo lavorato con lo stesso spirito di spogliatoio che anima le grandi squadre di calcio. Tutti insieme, coesi e uniti per raggiungere gli obiettivi preposti. Un lavoro di squadra che sempre premia e che regala ad ognuno la giusta gratificazione. Nessuno ha brillato da solo ma tutti hanno profuso la stessa luce e grazie a tutti abbiamo raggiunto alcuni traguardi importanti. Oggi ho scelto di rinunciare al ruolo di consigliere per dare la possibilità ad altri miei colleghi di esprimere le proprie capacità e le proprie progettualità. Tutti insieme per far crescere il Consorzio e quindi il nostro Pane DOP. Sono certo che anche la nuova gestione seguirà la logica della condivisione unita al raggiungimento dei tanti progetti da intraprendere o già intrapresi del Consorzio. Al nuovo Presidente e al resto del Consiglio faccio i miei sinceri auguri di buon lavoro».

«Rivolgo un sincero augurio – scrive Nicola Lorè, già direttore- al neo-eletto consiglio di amministrazione affinchè possa continuare ad orientarsi sospinto dai principi consortili e dall’autentica missione che lo hanno sinora animato e caratterizzato. Continuerò a impegnarmi per il Consorzio e per gli artigiani che ogni giorno si dedicano con amore e passione alla lavorazione del Pane di Altamura che rappresenta la nostra identità e la nostra essenza, considerato il mio attaccamento al territorio e la volontà di assicurare il mio contributo per la promozione, la valorizzazione e lo sviluppo delle nostre eccellenze».

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