Il governatore lucano, Vito Bardi, interviene sulla vicenda del super bonus 110 azzerato dal Governo Meloni. “Come Regione Basilicata continuiamo a dare la disponibilità ad acquistare i crediti a sostegno delle famiglie, così come tanti altri enti locali. È a ogni modo necessario prima di tutto dare una prospettiva certa a famiglie e imprese, nel breve e nel lungo termine. Il Governo Meloni ha avuto il coraggio di raccontare la verità agli italiani, adesso però tutti insieme bisogna evitare il caos” ha dichiarato il presidente in una nota.
“Il Superbonus era già bloccato prima dell’ultimo decreto e non a caso erano intervenute le Regioni. Sono sicuro che i parlamentari miglioreranno il decreto, in sede di conversione, con le risultanze degli incontri tra Governo e associazioni di categoria: si parla degli F24 delle banche, del coinvolgimento delle aziende pubbliche e quindi confidiamo in una soluzione positiva”, conclude Bardi.
La vicenda legata alla decisione del Governo che ha sancito lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura per tutti i bonus fiscali, compreso chiaramente il superbonus, preoccupa aziende, professionisti ma anche gli enti locali consapevoli delle conseguenze in materia di occupazione che la decisione dle governo comporta. Una decisione che mette a rischio la tenuta dell’intero sistema economico e che, come già evidenziato dall’Ance, affossa tutto il comparto delle costruzioni. A rischio, infatti, è il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia e 130 mila posti di lavoro.
In Puglia e Basilicata, in base ad uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi sui dati Infocamere, sarebbero a rischio quasi 25mila posti di lavoro nel settore costruzioni, ben oltre il 20% di tutti gli occupati nei vari settori (commercio, industria, artigianato e agricoltura) che, nelle due regioni, sfiorano i 100mila.
I dati che l’analista Stasi riporta nel suo studio si riferiscono all’impennata di assunzioni registrata con l’introduzione del superbonus 110 che fece aumentare le imprese edili con uno sviluppo occupazionale importante: in Puglia, per esempio, da quasi 89mila lavoratori impiegati nel settore edile nel 2020 si è passati ad oltre 110mila addetti e dine 2022, con una variazione percentuale di +23% (in Basilicata +17%).
Le province di Bari e Bat sono quelle che hanno registrato il maggior sviluppo occupazionale nelle costruzioni (oltre 48mila addetti, +24%), seguita dalla provincia di Lecce (quasi 24mila lavoratori, 21%). In Basilicata, invece, la provincia di Potenza ha avuto un boom di lavoratori edili (quasi 2mila, 18%) seguita dal Materano (612, 13%). Cosa ne sarà adesso di quelle imprese e dei lavoratori?