venerdì, 29 Marzo 2024
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Gravina, Enza Carenza un soprano d’eccellenza

Voce solista nell'evento dedicato al personale sanitario

Enza Carenza, riduzione di Maria Vincenza all’anagrafe, esporta musica e passione fuori dai confini gravinesi. Ha 27 anni ed è cantante e insegnante di canto, laureata a pieni voti presso il conservatorio Duni di Matera. Canta praticamente da sempre. Questa passione pare avere origini sin da piccola. Da bambina colleziona importati esperienze come lo “Zecchino d’oro” nel 2005 o “Ti lascio una canzone nel 2008”. Ha spesso modo di apparire in TV, nella più totale incoscienza e con la spensieratezza di una bambina.
Tanti gli eventi che l’hanno vista partecipe: rassegne, concerti e produzioni liriche, con orchestre e direttori di fama internazionale. L’ultima collaborazione, sancita dal primo concerto nel 2021, quella con la Maestra Dominga Damato, direttrice della Red Shoes Women Orchestra: un’orchestra composta per lo più da musiciste che indossano il simbolo significativo delle scarpette rosse, come protesta contro la violenza sulle donne.

L’abbiamo contattata telefonicamente dopo il successo dell’evento a Roma dello scorso 20 febbraio, davanti ai ministri e al personale socio sanitario.

Il 20 ha partecipato come soprano solista alla giornata dedicata al personale socio sanitario e cantato alla presenza di alte cariche dello stato. Come è andata?

Con la Red Shoes Women Orchestra ho condiviso l’esperienza dello scorso 20 febbraio, a Roma, in occasione di una giornata significativa e dal profondo valore emotivo. Di fatti, prima di ogni mia personale emozione, ci tengo ad evidenziare quanto sia stato toccante partecipare ad una manifestazione dedicata al personale sanitario, a tutte le persone che hanno lottato in prima linea durante la pandemia a favore di tutti i cittadini. Testimonianze e racconti che hanno dato un volto a storie già note tramite le cronache di quei giorni così duri per tutti noi. Con la nostra musica, abbiamo cercato di regalare un momento felice, condividere un messaggio di speranza, di forza a tutti i presenti, ed in particolar modo alle donne del settore Sanitario che, come eroine, hanno lavorato senza sosta.

Abbiamo esibito il recital “L’IMMENSA BELLEZZA” un viaggio attraverso testi di poeti e scienziati, e musiche d’autore, alla scoperta della bellezza. Io sono stata la voce solista, il tratto di congiunzione tra le emozioni degli artisti e il pubblico, tra le celebri parole di brani noti di Piaf, Sinatra, Cohen. Momento di grande emozione ed adrenalina sicuramente l’inno di Mameli eseguito all’inizio della celebrazione, con una piccola delegazione dell’orchestra e la maestra Damato, innanzi ai ministri Schillaci e Calderone, l’onorevole Speranza, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri e tutti i presidenti delle Federazioni Nazionali dei diversi Ordini Medici d’Italia.


Che legame ha con la sua città d’origine, Gravina?

Da Roma ho avvertito forte e chiaro il calore di amici e parenti che hanno seguito da casa la diretta streaming del ministero della salute. Non nascondo che sarebbe stato bello avere tra gli spettatori un volto amico. Ma la mia famiglia, le persone a me care sono con me, ovunque vada. Anche se sono a centinaia di chilometri di distanza.
Per questo posso garantire che il mio attaccamento alla famiglia, alla mia quotidianità e alla mia città è e sarà sempre saldo e forte. Amo la quotidianità che vivo qui a Gravina, e alla domanda che spesso mi viene posta: “ma perché non te ne vai? Perché non tenti la fortuna al nord o all’estero?” io continuo a rispondere di no. Per scelta, spero di viaggiare, cantare, conoscere posti nuovi e fare nuove esperienze, ma poi voglio sempre e comunque tornare.
Lo devo anche a tutti i miei allievi, i ragazzi che mi seguono e che si affidano ai miei consigli. Ai bambini della mia scuola che sono la mia seconda famiglia. E lo devo anche alla mia passione per l’insegnamento che, unita alla sfera artistica, alimenta ogni giorno la voglia e il coraggio di mettersi in gioco.

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Ci racconta un’esperienza, un aneddoto o un incontro che l’ha segnata nel suo percorso artistico?

Ovviamente in questi anni ogni esperienza è segnata da aneddoti ed incontri significativi. Questo lavoro è un continuo arricchimento poiché tutto serve a crescere e formarsi. Ricordo che da ragazzina avevo sempre mia mamma con me, ovunque andassi, la mia prima accompagnatrice, seguita poi da tutti gli altri: papà, zii e nonni. Adesso che sono grande e devo viaggiare da sola, quindi affrontare le emozioni e anche gli inconvenienti delle varie esperienze, avverto la mancanza di qualcuno a cui raccontare tutte le mie perplessità o affidare l’ansia che mi pervade un secondo prima di entrare in scena. Però, per fortuna, abbiamo le videochiamate adesso. Quindi non manca mai, prima di ogni concerto, una telefonata a casa, un selfie e l’ok dei miei sul look, capelli, trucco e l’in bocca al lupo finale.

Che consigli darebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua carriera?

Ho cominciato questo percorso per gioco, inaspettatamente è diventato il mio lavoro. Io sono stata fortunata perché ho fatto della mia passione,prima un percorso di studi e poi la mia professione. Però credo che non mi sia stato regalato nulla, anzi. Quindi ci vuole costanza, determinazione e sacrificio. Bisogna studiare, provare e riprovare e non arrendersi al primo ostacolo!

Pensa che la musica o una canzone possano avere un potere terapeutico?

Ho studiato musicoterapia e propongo la musica come forma terapeutica, lo faccio per me e lo sperimento su ragazzi e bambini. In realtà ne hanno bisogno tutti, la musica è una necessità. La reale commozione che vedo negli occhi della gente è un’appagamento che non ha eguali. Più che la nota giusta, è bello che arrivi il messaggio.

Prossimi impegni o progetti?

Sono sempre all’opera, il mio è un lavoro che richiede studio costante. A gennaio si è conclusa una produzione teatrale, l’Elisir D’amore di Gaetano Donizetti con l’Orchestra 131 della Basilicata diretta dal maestro Francesco Zingariello. Non mancheranno altre manifestazioni con la maestra D’Amato perchè sono stati tanti i complimenti ricevuti e le richieste per portare lo spettacolo e il messaggio nel resto d’Italia. E poi sono sempre impegnata con gli allievi della mia piccola scuola di musica a Gravina, nata per caso dopo la pandemia e che mi sta dando grandi soddisfazioni.

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