sabato, 14 Dicembre 2024
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Puglia e Basilicata, esercitazioni militari fino ad aprile

Prove tecniche di Guerra?

Stretta sui congedi anticipati, reparti in prontezza operativa “alimentati al 100%”, addestramento “orientato al warfighting” ovvero al combattimento e “massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria.

Sono queste le frasi salienti contenute nella circolare che lo Stato Maggiore dell’Esercito ha emanato il 9 marzo con cui vengono impartite nuove disposizioni operative a tutti i comandi.

Il documento, finito non si sa bene come nelle mani di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista  che lo ha diffuso alla stampa, ha fatto drizzare le antenne a tanti cittadini che solo pochi giorni fa avevano ascoltato un rassicurante premier Draghi ribadire: “Non vedo il rischio di un allargamento del conflitto”.

E invece da più parti si sta puntando il dito contro il Governo italiano accusato di aver avviato le fasi di preparazioni alla entrata in guerra dell’Italia tenendo Parlamento e italiani all’oscuro di tutto.

Dallo Stato Maggiore dell’esercito hanno provato a buttare acqua sul fuoco definendo il documento “ad esclusivo uso interno di carattere routinario” con cui “il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti”.

In sostanza non siamo in guerra. Ma ci teniamo allenati.

Parole che trovano più di una conferma se si considera l’importante presenza di militari e mezzi militati che in queste settimane stanno a  attraversando il territorio a cavallo tra Puglia e Basilicata sino alle acque dello Ionio.

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Presenza che è sempre registrata sui canali istituzionali non solo dell’esercito ma anche delle istituzioni civili come “avvisi ai cittadini” che per ovvie ragioni vengono tenuti lontano dai territori dove si svolgono le esercitazioni a fuoco.

Storia nota per gli abitanti dell’Alta Murgia abituati da tempo a regalare porzioni di Parco dell’Alta Murgia e di Bosco Difesa Grande nel territorio di Gravina ai carrarmati italiani per gli addestramenti di routine. Nel 2022 le esercitazioni sono iniziate nel mese di gennaio mentre a febbraio nel poligono di Torre di Nebbia si sono esercitati i militari dell’82° Reggimento di fanteria Torino, con sede a Barletta. Sempre nel cuore della Murgia sono in programma almeno sino  a tutto il mese di aprile le esercitazioni della Brigata Pinerolo e del Reggimento Torino con i militari del Reggimento Cavalleggeri di Lodi di stanza a Lecce. Si spara anche a Foce Ofanto, fra Manfredonia e Barletta.

In Basilicata, da Lavello fino a Castrovillari in Calabria, sono previsti voli di elicotteri e forse anche droni a quote anche molto basse in partenza dalla base di Amendola, vicino Foggia.

Inoltre come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, dall’inizio della crisi russo-ucraina anche i caccia «stealth» F-35 del 32° Stormo di Amendola sono a disposizione della Nato, e che nei giorni scorsi una coppia di questi jet ha scortato e si è esercitata sui cieli pugliesi con i bombardieri B-52H americani.

Ma non è tutto.

Proprio in questi giorni a sud est di Taranto, nel Mare Jonio, vengono segnalate le operazioni delle portaerei Truman della Marina statunitense e De Gaulle della Marina francese, che in queste ore saranno raggiunte dalla portaerei Cavour della Marina italiana.

Lunedì mattina sui celi di Puglia era segnalato il volo di almeno un F-18 della Truman mentre i cacciabombardieri Rafale francesi stanno da giorni rinforzando le pattuglie di sorveglianza dei cieli dell’Est Europa, assicurate anche dagli Eurofighter che l’Aeronautica militare ha trasferito da settimane nella base aerea di Costanza, in Romania, al comando dei militari del 36° Stormo di Gioia del Colle. Operazioni da portaerei sono segnalate fino alla giornata odierna al largo di Brindisi, mentre fino a fine marzo sono previste «intense attività militari aeree» sullo Jonio, fra le coste pugliesi (nel Tarantino e nel Salento) e quelle calabresi.

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