venerdì, 19 Aprile 2024
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Storie dal Perinei: il racconto di Federico

In questa puntata la testimonianza del papà di un paziente psichiatrico

La nuova rubrica settimanale IlTag.it con i racconti e le testimonianze dirette.

La testimonianza di oggi è l’esperienza di Federico, papà di un paziente ricoverato al Perinei.

Ecco il racconto di Federico e la testimonianza di una degenza in psichiatria.

“Sono il papà di un ragazzo che è stato ricoverato più volte nel reparto di psichiatria dell’ospedale Perinei. Mio figlio, purtroppo, è entrato nel maledetto tunnel delle droghe. Complici le cattive compagnie e un carattere molto riservato, manipolabile, si è lasciato trasportato e ha iniziato prima con le canne e poi con droghe più pesanti, cocaina in particolare. Non è facile, come genitore, parlare della mia storia perchè il senso di colpa è fortissimo. Mi chiedo sempre in cosa io e mia moglie abbiamo sbagliato, se potevamo intervenire prima, se non abbiamo colto dei segnali che mio figlio ci ha mandato. Quando mio figlio usciva la sera, chiedevamo sempre con chi s’incontrasse ma gli adolescenti, si sa, sono sempre restii a parlare con i genitori. Non potevamo certo immaginare, e l’abbiamo purtroppo capito troppo tardi, quanto le droghe siano diffusissime tra i giovanissimi.

Abbiamo scoperto che nostro figlio ha iniziato a drogarsi all’età di 15 anni (adesso ne ha 21) e, come lui, moltissimi ne fanno uso in gruppo. La dipendenza è una cosa bruttissima. Nostro figlio ha cominciato pian piano a chiederci sempre più soldi, a rubare l’oro che avevamo in casa, ad avere attacchi di isterismo, ad alzare le mani. Ci ha urlato contro qualsiasi cosa e minacciato pesantemente. Abbiamo sentito da un figlio, sangue del nostro sangue, tutto l’odio possibile. Ma sappiamo adesso che non era in se, non era più il figlio che conoscevamo. Psichiatra e psicologo ci hanno detto che nostro figlio ha sviluppato una forte depressione, che lo ha portato più volte a minacciare il suicidio. Le droghe gli danno l’impressione di stare meglio e riuscire a vivere più sereno, in pace e sicuro di se stesso. Ma sono ovviamente un’illusione perchè provocano una pericolosa dipendenza.

Il suo è stato un ricovero costretto e ho capito, in seguito, che nel reparto di psichiatria sono ricoverati spesso ragazzi e ragazze molto giovani per gli stessi motivi: istinti suicidi, utilizzo di droghe, schizofrenia, disturbi alimentari.

Lavorare in quel reparto non è semplicissimo inoltre c’è, come in tutto il sistema sanitario, forte carenza di personale. I letti sono pochi e non riescono a soddisfare le tante richieste provenienti da tutta la Puglia. Ecco perchè molti pazienti entrano ed escono dal reparto in base alla disponibilità. Nostro figlio adesso riesce a seguire meglio la terapia, ad essere meno confuso e più calmo. Noi cerchiamo di seguirlo costantemente e fargli sentire tutto il nostro amore.

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Mi auguro che ci siano sempre più centri di ascolto per le famiglie che vivono il nostro stesso disagio e ci sia un potenziamento del servizio sanitario, perchè i numeri relativi al consumo di droghe e alla depressione sono purtroppo in costante aumento, soprattutto tra i giovanissimi”.

APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA PUNTATA PER UN ALTRO RACCONTO!

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*le testimonianze resteranno anonime

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