In vista delle elezioni regionali del 21 e 22 aprile, un gruppo di liberi cittadini ha sottoscritto un appello alle forze politiche del centrosinistra affinché si trovi convergenza su un unico nome da sostenere.
Un’iniziativa “dal basso” per aiutare i vertici politici a trovare convergenza sul nome più indicato da candidare alla presidenza della Regione, accompagnata da una raccolta firme.
Sul nome nessun dubbio: il magistrato Alberto Iannuzzi.
Di seguito il testo integrale della lettera aperta e i nomi dei cittadini promotori:
“Gentile segretaria, gentile presidente, si avvicinano le elezioni in Basilicata, da cinque anni amministrata da una coalizione di centrodestra, con il risultato di un aggravamento dei tanti problemi che affliggono questa regione.
Nonostante ciò, si fa ancora fatica a costruire un’alternativa credibile e una prospettiva politica che sia un motivo di speranza per i cittadini.
Le recenti elezioni in Sardegna hanno tracciato una strada per costruire in Italia un’idea di comunità in grado di contrastare le destre, “rispondendo con la matita ai manganelli”, come ha detto la neoeletta presidente della regione Sardegna, Alessandra Todde.
Quello che è stato fatto in Sardegna non deve, però, creare l’illusione che bastino un’alleanza o accordi politici per essere credibili.
Ci vogliono idee, coerenza, storie personali libere e coraggiose perché si torni a credere che la politica possa rispondere alle povertà e alla sottrazione di diritti, cominciando dai diritti alla salute, al lavoro, allo studio, e possa contrastare le mille forme di sfruttamento dei territori.
Gentile segretaria, gentile presidente, come sapete, in questi mesi in Basilicata le forze politiche del centro-sinistra non sono riuscite a trovare un’intesa né programmatica né sul nome del candidato presidente.
L’unico nome fin qui emerso è un nome divisivo e dal percorso professionale e politico ambiguo, che ha impedito una convergenza simile a quella concretizzatasi in Sardegna.
Nei prossimi giorni è prevista una direzione del PD e probabilmente un tavolo di confronto tra le forze progressiste, attraverso i quali si tenterà di dare un’indicazione sul nome di un candidato o di una candidata, intorno a cui costruire un’alleanza e un progetto per il futuro della Basilicata.
Senza nulla togliere ai nomi proposti, riteniamo che la nostra regione abbia bisogno di credere che un futuro sia davvero possibile, un futuro nel quale non si sia più in balia di interessi predatori, cha vanno dallo sfruttamento del lavoro allo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali.
Cara segretaria, caro presidente, non servono le belle parole e neanche i bei programmi, serve la credibilità, perché si possa davvero credere che questa regione possa affrancarsi dallo sfruttamento e camminare sulle proprie gambe, confidando sulle proprie risorse, umane e ambientali.
Vi scriviamo, confidando in un vostro intervento, affinché possano essere accolte queste istanze, a partire dalla scelta di un candidato che sappia farsene interprete e garante. Tra i nomi in discussione, spicca quello di Alberto Iannuzzi, attuale presidente della Corte di Appello di Potenza.
Si tratta di un magistrato dalla storia professionale e personale fatta di autonomia, coraggio e libertà. Una persona di grande equilibrio, caratterizzata anche da un impegno civile nel mondo dell’associazionismo.
Tutti i lucani sanno che Alberto Iannuzzi, nella sua attività di giudice, è sempre stato indipendente e libero nel valutare i fatti su cui ha fondato le sue decisioni, senza mai lasciarsi condizionare da alcun tipo di vincolo di appartenenza né tanto meno di simpatia politica.
Non solo. Alberto Iannuzzi si è sempre contraddistinto per una particolare attenzione ai ragazzi, quegli stessi ragazzi che, a centinaia, ogni anno lasciano la nostra bella terra, un fenomeno che pensavamo circoscritto all’immediato dopoguerra.
A loro ha dedicato tempo e attenzione, sia con l’impegno nelle associazioni di volontariato, sia nelle scuole dove è stato sempre presente con incontri sulla legalità e sulla giustizia sociale.
Gentile segretaria, gentile presidente, siamo cittadini impegnati nel lavoro, nelle associazioni, nella sanità, nel settore privato, nella scuola e nelle università, e dai nostri osservatori, proprio per il profilo e la storia personale, che abbiamo provato a delineare sinteticamente, possiamo dirvi che un nome come quello di Alberto Iannuzzi susciterebbe un’ondata di entusiasmo, una voglia di impegno e di riscatto, il tornare a credere nella politica, in quella “politica dal basso” e “del noi” sulla quale, siamo sicuri, vogliate fondare, insieme alle altre forze politiche del centro- sinistra, una nuova prospettiva politica per il Paese. E questo dobbiamo farlo, città per città, regione per regione.
Confidiamo davvero che questo sogno non si spezzi sul nascere qui in Basilicata. Troppo grandi sono state le delusioni del passato perché si possa pensare a una soluzione di compromesso.
Sappiamo bene che certi poteri, chi ha ancora interesse a tenere questa regione sotto il giogo dello sfruttamento, non apprezzerebbero la candidatura di Alberto Iannuzzi.
Proprio per questo vi scriviamo. Perché è il tempo del coraggio e della visione. E in questo tempo ciascuno di noi ha il dovere di fare la propria parte. Facciamolo insieme. Grazie”.
Questi i promotori dell’appello: Gildo Claps, Olimpia Fuina Orioli (insegnante, operatrice sociale), Pietro Bianchi (operatore socio-culturale), Rosario Gigliotti (docente universitario), Roberta Maulà (capo scout, associazionismo), Ascanio Donadio (operatore culturale, attivista), Marianna Tamburrino (operatrice socio-culturale), Marcello Travaglini (insegnante, associazionismo), Mimmo Nardozza (filmmaker), Anthony Clementi (insegnante, mondo dell’associazionismo), Maria Teresa Rossi (chirurgo), Giulio Laurenzi (disegnatore satirico), Giovanni Ferrarese (ricercatore CNR), Luca Califano (artista), Giovanna Zanello (imprenditrice), Andrea Morlino (chirurgo), Andrea Cerverizzo (ambientalista), Giovanna Lacapra (educatrice), Michele Sensini (operatore sociale), Massimo Lovisco (artista e fotografo), Ada Melchionda (avvocato), Domenico Colucci (operatore culturale), Nicola Magnella (ambientalista), Claudia Scelzo (operatrice socio-culturale), Antonio Porretti (autore), Gina Carbone (insegnante), Renato Pezzano (musicista), Elena Tranfaglia (formatrice), Francesco Lerra (insegnante, educatore), Giulio “Ilio” Satriani (musicista fumettista), Imma Oliva (docente universitaria), Rosa Pugliese (formatrice), Giovanni Restaino (mediatore culturale), Chiara Prascina (archeologa), Giuseppe Pupillo (operatore culturale), Enrico Scapati (docente), Antonia Potenza (pensionata), Gabriella Quaglia (docente di lettere), Rocchina Motta (docente di storia e filosofia liceo classico), Francesco Petrone (docente, scrittore), Ida Rosati (docente scuola superiore), Vincenzo Martinelli (educatore professionale), José Toscano (avvocato), Rosa Carbone (consulente familiare, associazionismo), Angelo Genovese (cancelliere in pensione), Irene Nardiello (docente scuola superiore), Dino Potenza (chinesiologo), Silvano Fanelli (operaio), Angela Sarli (insegnante), Giulio Pedota (rappresentante consulta studentesca).