Il nuovo spot pubblicitario lanciato recentemente dall’Esselunga, intitolato “La pesca”, sta suscitando discussioni e polemiche per la scelta di aver utilizzato l’immagine di una famiglia di due genitori separati ed una bambina che compie un gesto, semplice e carino, per farli riavvicinare.
Nello specifico, la bambina mentre è con la mamma a fare la spesa si allontana per prendere una pesca, che regala al papà appena lo vede. Il punto finale è che la bambina dice al papà che il regalo è da parte della mamma, anche se non è così, compiendo questo gesto con la speranza che i due si riuniscano.
L’utilizzo dello spot con fini commerciali non solo ha suscitato discussioni sui social ma anche disapprovazione di qualche psicologo.
Anche noi abbiamo chiesto il parere di una dottoressa e studentessa in psicologia di Altamura, Carol Denora.
Cosa ne pensa del nuovo spot di Esselunga? Secondo lei può mandare messaggi sbagliati?
Non penso che lo spot in sé sia sbagliato, al contrario, oltre ad essere utile è anche un grande punto di svolta.
Il fatto che sia stato utilizzato per la pubblicità dell’Esselunga può essere un punto a sfavore, in quanto non è l’ambiente migliore in cui inserire uno spot di questo tipo.
Dall’altro lato ha un grande segnale pungente, ovvero trattare l’argomento normalizzandolo. Proprio perché è un argomento che non deve far scalpore se ne può parlare in uno spot, anche se si tratta dell’Esselunga.
La mia considerazione è positiva, non manda messaggi sbagliati. Vedere i due genitori che non si parlano è sbagliato fino ad un certo punto. Pensiamo ad esempio a due genitori che vogliono separarsi, che ad oggi è molto frequente rispetto al passato, ma che non lo fanno per il bene dei figli, si tratta comunque di un bene apparente perché anche in questo caso il bambino può risentirne.
Non bisognerebbe tutelare maggiormente i bambini secondo lei?
In ogni caso i figli sicuramente vanno tutelati, in quanto i genitori che intendono separarsi non solo devono in un certo senso accettare questa “sconfitta” della fine di un matrimonio, ma soprattutto far sì che questa scelta non diventi un peso per loro.
Nel caso dello spot, quello che noto è che non ci sono segnali di mancanze di attenzioni e affetto, da parte di entrambi nei confronti della bambina. Ad esempio, si vede nella scena la mamma che le chiede cosa ha fatto a scuola, giocare e divertirsi insieme una volta tornate a casa, ed anche la felicità del papà quando va a prenderla.
Si vede impegno da parte dei genitori nel creare un ambiente tranquillo e sereno, nonostante possa passare come famiglia “imperfetta”. D’altronde tutte le famiglie sono imperfette.
L’altro lato della medaglia, dimostrato in diversi studi, è che l’ambiente in cui i bambini vivono sono ciò che diventeranno da grandi. Che i genitori siano separati o meno, il bambino costruisce il suo carattere e modi relazionali osservando i comportamenti di chi lo circonda, in particolar modo nell’ambito familiare. Ciò che si definisce apprendimento “vicario”, ovvero il semplice osservare e assorbire “naturalmente” il comportamento dei propri genitori.
E’ ovvio che sia molto importante che i bambini crescano nei contesti più felici e sereni possibili.
Cosa ne pensa della scelta di utilizzare una pesca?
E’ bello l’utilizzo della pesca come strumento, perché rappresenta la semplicità che diventa immensa ricchezza nel momento in cui assume un mezzo per poter, almeno in parte, spaccare il muro del silenzio.
Vorrei far notare anche che la frase finale “Non c’è una spesa che non sia importante”, sia diversa da quella iniziale, in cui c’è solo “Non c’è una spesa”.
Io penso che proprio la parola spesa sia importante nel contesto del video, in quanto pone l’idea di “spendere” un gesto per qualcuno. Come nel caso in cui i genitori mentre fanno la spesa comprano qualcosa che piace ai figli, in questo caso la bambina fa questo gesto per il papà.
Secondo lei un bambino che sta vivendo una situazione analoga o simile, quali emozioni e sensazioni potrebbe avere guardando questo spot? Tristezza ad esempio?
Assolutamente no, non penso possa creare tristezza. Al contrario credo sia molto positivo per i bambini. Nello spot la bambina guarda le famiglie che dal suo punto di vista possono apparire perfette. E’ giusto che in tv vengano mostrate varie situazioni familiari, non collegandole a pensieri negativi o legati alla tristezza.
Penso che il bambino che sta vivendo una situazione simile più che triste possa sentirsi capito e addirittura ispirato, imitando il gesto di un semplice regalo come la pesca.
Rispetto alla famiglia perfetta della Mulino Bianco, siamo in questo caso comunque difronte ad un tipo di stereotipo?
La famiglia della Mulino Bianco è lo stereotipo a tutti gli effetti, perché tutte le nostre famiglie possono essere imperfette. Ma in questo caso non lo definisco del tutto stereotipo, in quanto sono semplicemente altre realtà.
C’è il rischio che possa diventare uno stereotipo attraverso la divulgazione di idee sbagliate e negative. Perciò ben venga lo spot dell’Esselunga, purché sia successivamente non criticato o frainteso impulsivamente, ma analizzato attraverso gli strumenti e le conoscenze adatte di determinate tematiche.
In quanto ad oggi è sempre dietro l’angolo l’utilizzo scorretto della parola rispetto al problema vero e proprio che indica, ad esempio come accade per temi delicati quali la depressione o l’anoressia.