“Nei giorni scorsi ha fatto clamore la posizione del PD sull’urbanistica e la risposta stizzita dell’amministrazione ci è apparsa fuori luogo”.
Così apre il comunicato stampa del Partito Demografico “Ninuccio Pappalardi” di Gravina in Puglia dopo la risposta dell’Amministrazione sulla questione urbinistica, che poi prosegue nel seguente comunicato:
“Sarebbe stato più utile rispondere nel merito per evitare errori e orrori urbanistici che pagheranno le future generazioni.
Noi abbiamo semplicemente chiesto chiarimenti sul Piano Urbanistico B4/3 tanto sbandierato dall’Assessore Stimolo come risoluzione ai tanti problemi urbanistici della città. In realtà interessa solo quattro proprietari, tra cui uno con legami familiari in maggioranza, ma noi chiediamo che vengano rispettate le regole e la tutela del nostro territorio.
Da chi ci amministra i cittadini si aspettano risposte di merito, non polemiche per spostare l’attenzione dalle osservazioni che abbiamo depositato, ma forse non avendo argomenti per giustificare le proprie scelte si prova a buttarla in “casciara” e sulle responsabilità del passato.
Sono passati due anni da quando questa amministrazione si è insediata, non è più il tempo di gettare le responsabilità su “chi c’era prima”, le mancate opere, la mancata programmazione urbanistica, il decoro urbano sono responsabilità di chi governa oggi.
Ma non vogliamo rispondere con gli stessi argomenti, non vogliamo buttarla noi in “casciara”, la città si aspetta risposte concrete alle osservazioni poste dal PD. Spero arrivino, perché, se così sarà, saremo i primi a ringraziare l’amministrazione, a noi non interessano le “chiacchiere politiche” ma i fatti.
Oggi il Partito Democratico gravinese ha intrapreso un nuovo corso politico che lo vede saldamente in opposizione e ad ogni nostra critica stiamo avanzando sempre una proposta. Perché vogliamo tornare presto al Governo della città, liberandola da questa coalizione in cui tutto è mischiato: idee, valori e culture politiche.
Il PD non accetta bavagli o lezioni di moralità. Premesso che non è mai stato fatto nulla per gli amici, il Partito Democratico da due anni non è più al governo della città, come non lo è l’ex sindaco.
Quindi non è né il Pd né Valente a dover dare risposte su quello che oggi avviene in questa città, questo gioco non funziona più, e viene utilizzato solo per mascherare l’inerzia amministrativa attuale.
A proposito di revisionismo storico. Sono state raccontate tante cose non vere dall’Assessore Stimolo, per esempio una su tutte la questione delle zone ZES. In tal senso vorremmo ricordare che la riperimetrazione non è stata opera della vecchia amministrazione ma del commissario prefettizio.
Piuttosto siamo noi a chiedere all’attuale amministrazione a cosa abbia portato la raccolta delle manifestazioni di interesse da parte delle tante aziende gravinesi che si aspettano di rientrare nella Zona Economica Speciale. Tutto tace. Del resto ci saremmo aspettati che dicesse qualcosa anche alla luce dell’Istituzione da parte del Governo della ZES Unica.
Pretendiamo che la città sappia cosa avviene realmente nelle stanze del Palazzo di Città. Ma al di là di questo, noi del Partito Democratico “Ninuccio Pappalardi” vogliamo vederci chiaro affinché vengano rispettate le norme. Del resto questo piano è stato redatto nelle segrete stanze e ci saremmo aspettati un coinvolgimento che consentisse all’intera cittadinanza di capire sino in fondo cos’è questo piano B4/3.
Sarebbe stato meglio proseguire nella stesura del nuovo PUG che di certo avrebbe consentito di migliorare la totalità dei problemi urbanistici della città. Invece sì è preferito concentrarsi un anno e mezzo su questo piano che interessa soltanto poche persone. E a proposito di pochi, è di questi giorni la notizia riportata dalla stampa in cui pare che la famiglia di una consigliera comunale di maggioranza è coinvolta in un provvedimento di giunta, attraverso il quale si vuole alienare una cava di tufi di proprietà comunale ad un prezzo irrisorio. A tale proposito l’amministrazione che dice? Noi riteniamo che comunque si debba revocare la delibera e il procedimento riparta a valle di una valutazione complessiva dell’agenzia delle entrate sul costo reale della vendita e che essa sia realizzata attraverso una evidenza pubblica, affinché chiunque possa presentare una proposta di acquisto.
Ad ogni modo restiamo in attesa di chiarimenti e di risposte nel merito delle nostre osservazioni da parte della amministrazione comunale nella speranza che questa volta non si giochi alla polemica politica ma si risponda alla città” – chiude il PD.