giovedì, 18 Aprile 2024
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Santeramo, per il gruppo di Azione il sindaco Casone non ha l’autonomia politica per governare

Leo punta il dito contro Emiliano e Stea

La politica santermana non è cosa dei Santermani. A poche ore dalla revoca delle deleghe agli assessori da parte del sindaco di Santeramo, Vincenzo Casone, la politica cittadina è in fermento.

Il primo commento arriva dal gruppo di Azione che con una nota sottoscritta dal segretario, Giuseppe Leo, accusa il sindaco Casone di aver demandato ad altri la gestione della vita politica santermana.

In particolare Leo punta il dito contro il governatore pugliese Michele Emiliano e l’assessore Gianni Stea in visita nella cittadina murgiana per “ spartire le cariche fra i gruppi preponderanti e decidere di fatto quale giunta sarà a guidare l’amministrazione di Santeramo in colle”.

“Amaro è quindi il boccone per il sindaco Casone, che deve attendere le direttive dei due illustri forestieri per poter determinare la sua amministrazione, ma ancor più amaro e il boccone dei Santermani, nel giorno in cui vedono ai notiziari che dall’altra parte del mondo il Primo Ministro neozelandese si dimette dal suo Mandato per il semplice fatto che riconosce di non avere più le energie necessarie per svolgere l’importante lavoro dell’amministrare, dando dimostrazione così di inesistenza dell’attaccamento alla poltrona e del potere che ne deriva. Cosa del tutto opposta a quello che succede nel nostro territorio, dove pur di mantenere la posizione, si decide di sottostare alle decisioni altrui derivanti dalle trame dei consiglieri che con tanta non-chalance decidono di vestire e svestire le casacche delle ideologie politiche pur di accaparrarsi posizioni primarie”.

“In tutto questo – continua Leo – gli elettori Santermani non possono lamentarsi perché sono loro che hanno effettivamente legittimato persone elette in un partito, ma che al momento opportuno si sono dimostrate pronte a passare dall’opposizione alla maggioranza, dove evidentemente si sta più comodi, oppure dal partito in cui non ci si riesce a far ascoltare a quello in cui per numero o semplicemente per presenza di figure più altisonanti ci si riesce invece a far sentire molto bene.  Non me ne vorranno il sindaco, di assessori estromessi, i consiglieri di maggioranza piuttosto che gli elettori Santermani, se esprimo questa riflessione sulla nostra situazione politica, ma è più che altro un dovere per noi tornare a ripetere che lo avevamo detto”.

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