Dopo le notizie diffuse nella giornata di venerdì a proposito della decadenza dell’assessore Gianni Stea da consigliere regionale, lo stesso assessore, che in un primo momento aveva preferito non rilasciare dichiarazioni, ha affidato ai social una sua risposta sulla vicenda: “Siamo solo all’inizio – scrive Stea – si tratta di un primo grado di giudizio. Così come previsto dalla norma infatti, ai sensi dell’art.54 della legge 18 giugno2009 n.69, “l’efficacia esecutiva dell’ordinanza pronunciata dal Tribunale è sospesa in pendenza di appello”, pertanto, essendo in corso la proposizione dell’appello attenderò con fiducia la pronuncia della Corte”.
L’assessore regionale è finito al centro dell’ennesima vicenda mediatica dopo la pronuncia del Tribunale di Bari che lo ha dichiarato decaduto a causa di un debito con la Regione (vecchi bolli auto per 8mila euro) non saldato nei termini di legge.
Sebbene il Tribunale abbia già dichiarato decaduto dalla sua carica Stea, l’esecutività dell’ordinanza resta sospesa «in pendenza di appello», come recita la legge: solo se la decisione venisse confermata subentrerebbe in Consiglio il primo dei non eletti della lista “Popolari per Emiliano”, Marianna Legista, che ha presentato il ricorso accolto oggi dal Tribunale.