Si sono conclusi venerdì 2 febbraio, presso il Liceo Scientifico “G. Tarantino”, gli incontri nelle scuole nell’ambito del progetto Gravina 4.0. Un ciclo di laboratori partecipativi con i ragazzi per chiedere loro spunti e suggerimenti utili per immaginare la città del futuro grazie al PAESC.
Nel pomeriggio, sempre il 2 febbraio dalle ore 16:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Gravina in Puglia, si è svolto il 3° LABORATORIO DI COMUNITA’.
Ospite Saverio Massaro, presidente dell’associazione Esperimenti Architettonici e curatore del libro “Abitare circolare”. “Incontri laboratoriali come quelli per il PAESC di Gravina sono momenti decisivi per rinsaldare il legame di fiducia tra cittadini e pubblica amministrazione”, il commento di Massaro post evento. “La partecipazione è una palestra, un esercizio collettivo che aiuta a cercare nuove soluzioni, a fare ricerca, a stabilire rapporti di collaborazione. Ci si incontra per dare coraggio a idee e pensieri che altrimenti rimarrebbero preclusi al dibattito pubblico”.
Di idee e pensieri di spessore ne sono emersi non pochi durante l’incontro, innescato da una introduzione concettuale e proseguita per l’analisi di casi di studio ed esempi virtuosi diversi tra loro che hanno consentito ai partecipanti di aprire la mente e avere uno sguardo più ampio e incoraggiante sulle azioni da intraprendere per contrastare gli effetti negativi del mutamento climatico in atto.Il progetto/pubblicazione “Abitare Circolare” di Esperimenti Architettonici è servito come base per consentire ai partecipanti di individuare delle sfide da affrontare a Gravina.
A seguire, i due gruppi di lavoro hanno sviluppato proposte molto accurate e dettagliate.
L’acqua e il design circolare sono stati i due temi affrontati dalle proposte. Hanno mostrato un grado di complessità significativo se si pensa al ridotto tempo a disposizione. A dimostrazione che, se adeguatamente ingaggiati e stimolati, i cittadini sanno esercitare una capacità progettuale e visionaria davvero stimolante.
“Le proposte presentate sono un lascito importante”, continua Massaro, “un patrimonio comune per il processo partecipativo che sono sicuro darà i suoi frutti e sarà implementato nei successivi appuntamenti.”