Volontari e comunità parrocchiale del Santissimo Crocifisso sono all’opera per gli ultimi dettagli di un evento che si preannuncia imperdibile.
Già nelle scorse edizioni abbiamo potuto assistere alla rappresentazione del presepe vivente in una location unica per fascino, storia e cultura che è il Chiostro San Sebastiano. Inoltre, la dovizia di dettagli degli abiti e l’attenzione storica alle scenografie hanno reso molto realistica la rappresentazione della natività.
Quest’anno, l’appuntamento con la storia si ripete e s’intitola “Betlehem Venite Adoremus Dominum”. Un grande lavoro di squadra, un centinaio di figuranti e un coinvolgimento trasversale per età. Dal piccolo Gesù Bambino di appena 4 mesi ai ragazzi delle scuole medie che faranno da guida, fino agli storici volontari.
Il parroco Don Giuseppe Loizzo racconta le novità di quest’anno. “Il presepe vivente sarà la rappresentazione di una piccola Betlemme con un’immersione totale del visitatore in quell’atmosfera e in quel mistero, dove Dio incontra l’umanità. Altra novità, riportare i mestieri antichi della nostra città per fare un tutto nel passato, e poi la scelta delle scene bibliche. Per dare un forte messaggio evangelico, partiamo dalla natività e seguiamo con il visitatore la crescita di Gesù liturgicamente e biblicamente. Importante poi quest’anno il coinvolgimento delle realtà educative del territorio con il concerto dei piccoli e i mercatini”.
Riviviamo le tradizioni del Natale in modo completo dopo il periodo di stop Covid: “Sarà il Natale della ripartenza”, commenta Don Giuseppe, “per questo il segno del presepe ha due elementi: uno storico in un luogo identitario per la città di Gravina che è il Chiostro di San Sebastiano e l’altro religioso che pone al centro il presepe come simbolo di speranza e di essenzialità della vita”.
E poi un messaggio alla città di Gravina. “Auguro di ritrovare nel segno del presepe e nel mistero del Natale una ripartenza, e di ritrovare la pace interiore e la serenità nel cuore grazie all’armonia di Betlemme. Ritrovare il gusto nel camminare insieme grazie a relazioni umane autentiche, e prendersi cura l’uno degli altri”.
Per dare un segno di carità e vicinanza ai più poveri, nasce l’idea delle scatole solidali da destinare ai meno abbienti. Scatole che formeranno insieme un grande albero di Natale con la frase: “Chi non ha prenda, chi ha metta”.
Nello scenario cinquecentesco del Chiostro San Sebastiano saremo pronti a rivivere l’evento cristiano per antonomasia, il più rappresentativo della storia di tutti i tempi: la nascita di Gesù. Si comincia stasera dalle 19.30 alle 22.30 con il primo appuntamento. Domenica prossima, 18 dicembre, concerto dei bambini della scuola primaria “Don Saverio Valerio”. Il lunedì 19 mattina ci sarà, invece, il presepe dei bambini. E ancora si ripete con il presepe vivente il 30 dicembre e il 6 gennaio dalle ore 18 grande chiusura con Corteo dei Magi sui cammelli (veri!) dal municipio al presepe.